IL

VENETO

 

 

 

Il Nord-Est è un motore per l’economia nazionale, c’è lavoro per tutti, anzi, c’è più offerta che domanda. Bene!

Il Veneto è però una regione che possiede altri primati: abbandono scolastico, consumo di stupefacenti, alcolismo, evasione fiscale, lavoro nero e vocazione al suicidio.

Il Veneto è anche la ragione dove gli episodi di razzismo assumono caratteristiche d’estrema barbarie.

Gli ultras delle xenofobe brigate gialloblu inneggiano slogan razzisti contro i giocatori di colore al punto da indurre il Presidente del Verona calcio ad affermare di "essere stanco di pagare ogni settimana centinaia di milioni di multa a causa dell’imbecillità di quella gente".

Il sindaco leghista di Treviso è stato rinviato a giudizio per istagazione al razzismo, in seguito a dichiarazioni rese in pubblico del tipo "vestiamo da leprottini gli immigrati, così i cacciatori hanno dei bersagli su cui provare le loro doppiette".

Il Veneto è però una regione che ha avuto molti emigranti, è stata una regione molto povera. Nella sua storia và cercata l’origine della barbarie d’oggi.

Il Veneto è una regione che si è arricchita troppo in fretta senza aver avuto il tempo di assestarsi, di metabolizzare il cambiamento, un passo alla volta. Questo ha creato tutte quelle paure di tornare indietro che generano una cultura paranoica, dove "tutto ciò che non è come me è contro di me".

La ricerca spasmodica delle proprie origini venete non è altro che una ricerca di un’identità, di una personalizzazione in una realtà spersonalizzata e guidata solo dal concetto di "denaro", del possedere per essere.

Questa ricerca arriva poi ad assumere caratterstiche folcloristiche quando un consigliere comunale di Vicenza arriva a chiedere al Presidente della Repubblica di tornare ad essere chiamato con il cognome delle proprie origini venete: i veneti sono stati navigatori ed erano in affari con gli ottomani, sei sicuro, caro amico veneto, che le tue origini siano così pure?!

Buona giornata!

 

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