Dicembre 2005
Le
proteste che interessano la costruzione della linea ad alta velocità
ferroviaria in VAL SUSA (Piemonte) sono fonte di preoccupazione governativa,
ma
rispondono a sacrosante esigenze di trasparenza e salubrità dell’opera.
L’opera
prevista preventiva un costo di 2,4 miliardi d’euro per la tratta nazionale
italiana, 6,7 il tunnel internazionale e
6,1 per la tratta nazionale francese.
La
super galleria è di
Andiamo
per ordine.
Utilità dell’opera: fu progettata come linea merci, ma non basta
costruire una linea ferroviaria per far viaggiare le merci su rotaia, cioè se
mancano le infrastrutture che permettono di far arrivare le merci dalla
fabbrica alla rotaia e dalla rotaia al destinatario, le aziende non sono
incentivate ad utilizzare la linea ferroviaria. Di fronte a quest’evidenza, i
nostri “eroi” pensarono che potesse essere vantaggiosa per il trasporto
passeggeri, perché bisognava trovare una giustificazione! Giustificazione,
questa, meno sostenibile dell’altra: un volo low-cost costa meno!
Problemi ambientali e di salute
dell’area: diversi rilevamenti
geologici hanno messo in evidenza la possibilità che, nella roccia che si
andrebbe a perforare, ci siano amianto, uranio ed altre sostanze tossiche che,
a cielo aperto, potrebbero creare inquinamento ambientale con rischi per la
salute della popolazione.
Costo dell’opera: come ho prima esposto, il costo dell’opera è
notevole, non sono chiari i vantaggi per la collettività, mentre è chiaro che
sarebbero i cittadini a sostenerne il costo.
Esistono
– tuttavia - interessi economici di parte. Vediamoli.
Ad
incassare, tanto per cominciare, sarà
Governo locale: le proteste sono anche motivate dal fatto che il
governo centrale ha dimostrato ben poco interesse a coinvolgere la popolazione
locale nella gestione dell’opera, nonostante le problematiche che la riguardano
da vicino. La comunità locale ha lamentato l’arroganza delle autorità centrali,
nonostante le richieste di concertazione provenienti anche dai sindaci dei
comuni interessati.
Sono
solidale con gli abitanti della Val Susa, perchè quest’opera è di dubbia
utilità per la collettività e con un costo che è pari a quattro ponti sullo
Stretto di Messina, da prelevare dalle nostre tasche.
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