TERRA PADANA: una storia geologica in corso |
La Pianura Padana è una delle aree geologiche più dinamiche della Terra. La terra sotto i nostri piedi padani si abbassa impercettibilmente, mentre ci occupiamo delle nostre attività quotidiane. La Pianura Padana nasce geologicamente a seguito della subduzione che ha prodotto il formarsi delle Alpi e degli Appennini. Cos’è la subduzione? E’ quel fenomeno originato dallo scontro di placche geologiche; nelle zone in cui due placche convergono, una tende a scorrere al di sotto dell’altra, cosicché le rocce al contatto vengono deformate, raccorciate, formano pieghe ed accavallamenti e formano – così - una catena montuosa. Contemporaneamente questo fenomeno geologico produce un avvallamento, una depressione (subsidenza) che viene progressivamente riempita dai sedimenti prodotti dalla stessa subduzione, dagli scorrimenti di una scaglia rocciosa sull’altra. La sedimentazione, tuttavia, genera altra subsidenza (abbassamento) perché i depositi aumentano il peso che agisce sulla crosta terrestre e - di conseguenza - ne provocano un abbassamento, a sua volta colmato da altra sedimentazione. Ricordiamoci, per capire questo meccanismo, che l’interno della Terra è formato da rocce di consistenza diversa, più dense, meno dense, strati liquidi, ecc.. La Pianura Padana è il risultato dell’equilibrio tra subsidenza e sedimentazione, equilibrio instabile ed attivo, anche ai giorni nostri, ma impercettibile ai nostri sensi. Senza quest’equilibrio geologico, la Pianura Padana non esisterebbe, al suo posto ci sarebbe acqua. La subsidenza naturale è aggravata, principalmente, da due fattori riconducibili all’attività dell’uomo: - il riscaldamento globale che, sciogliendo i ghiacciai, fa aumentare il carico sulla crosta terrestre; - il pompaggio d’acqua per scopi agricoli ed industriali ed il forte aumento del consumo idrico con conseguente svuotamento di pozzi. Per avere idea di quanto impercettibile, ma presente, sia il fenomeno della subsidenza che interessa la Pianura Padana, vediamo questi numeri. Nella prima metà del XX secolo, la velocità di subsidenza nella parte orientale della Pianura Padana era compresa tra 2 e 7 millimetri all’anno, sensibilmente superiore a quella naturale. Nella seconda metà del XX secolo, arriviamo ad una velocità d’abbassamento compresa tra 10 e 70 millimetri l’anno. L’aumento della subsidenza, per le cause su enunciate, produce depressioni non colmate dai sedimenti, che possono assorbire le acque in caso di esondazione; questo si traduce in alluvioni disastrose che si trascinano costi sociali altissimi. Occorre porre un freno alla subsidenza indotta dall’uomo, operando degli interventi legislativi a tutela del territorio, come - ad esempio - una regolamentazione severa sul prelievo d’acqua dai pozzi. Venezia e gli interventi legislativi operati per ridurre lo sfruttamento dei pozzi per scopi industriali nella zona di Porto Marghera e Mestre, sono un esempio dell’utilità dell’azione del legislatore per ridurre la velocità di subsidenza che, a Venezia, è potuta – così - tornare a valori naturali. Scrivi a: |