Marzo 2005
Da una recente ricerca su un campione rappresentativo della
popolazione italiana, pubblicata su “L’espresso”, risulta che la mancanza di
tempo, il vivere sempre di fretta è la prima fonte di stress per gli italiani.
I ritmi della vita moderna ed i continui stimoli
sottraggono tempo alla riflessione, all’approfondimento e generano stress.
Gli strumenti tecnologici che tanto ci aiutano a
risparmiare tempo, sono anche una fonte di stress perché il telefonino squilla
e dobbiamo rispondere in tempo reale, le e-mail arrivano e dobbiamo rispondere
in tempo reale, ecc, interrompendo attività e modificando – a volte – i nostri
programmi.
Ritagliare un po’ di tempo per sé diventa spesso complicato
ed - a volte - impraticabile.
Il lavoro assorbe gran parte del nostro tempo e qui,
secondo me, sta il nocciolo del problema.
Passiamo troppe ore in ufficio ed al lavoro sacrificando
buona parte del nostro tempo, per poi lamentarci perché ci sentiamo stressati a
causa della sua mancanza.
Il sociologo del lavoro Domenico De Masi afferma che “lo
stress deriva da un fatto di base: attribuiamo eccessiva importanza al lavoro”.
Un po’ per la precarietà del lavoro, un po’ per la paura
del licenziamento, un po’ per sfuggire a noiose incombenze famigliari,
dedichiamo al lavoro troppo tempo, finendo in un ingranaggio in cui il tempo
perduto genera – a sua volta – stress.
Il lavoro, a cui diamo troppa importanza, sottraendo tempo
ad attività rilassanti, hobbies, cura di sé, ecc., è uno dei principali
responsabili dello stress.
Lavorare è necessario e importante ma è meglio …….lavorare
per vivere che vivere per lavorare!!
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