INTELLIGENZA & STRATEGIE

Il vocabolario Devoto-Oli definisce così il termine “strategia”: la capacità d’individuare uno scopo e di predisporre i mezzi e le linee generali del loro impiego per conseguirlo.

 

Provo a dare risposta alla seguente domanda: il grado d’intelligenza migliora la strategia o ne migliora il risultato o ne è neutrale?

 

Una strategia può essere giusta o sbagliata, semplice o complessa, di basso spessore o lungimirante.

La capacità di elaborare una strategia non necessariamente è indice di una mente superiore, tuttavia richiede ragionamento ed immaginazione propri di una mente attiva e brillante.

Non parlo, naturalmente, solo di strategie professionali – per le quali occorre principalmente competenza-  bensì anche di strategie del quotidiano, della vita di tutti i giorni, di strategie che riguardano le nostre scelte e le nostre esperienze.

 

Una mente molto intelligente è in grado di elaborare strategie più complesse ed innovative, è in grado di immaginare un percorso con variabili, adattamenti, ostacoli e contromisure, avendo una visione delle cose più ampia, a 360°. Questo – però – non è garanzia di successo, perché molti ed imprevedibili sono i fattori che intervengono, tra i quali il caso, che non è da sottovalutare.

 

Il grado di complessità e d’innovazione, io credo, distinguono la mente del suo ideatore.

 

Il risultato della strategia di una mente più dotata ha più chance d’essere positivo, ma è la capacità di trarre profitto dallo stesso – negativo o positivo che sia – a determinare un vantaggio competitivo.

La validità di una strategia è data dalla sua efficacia, che è influenzata da una serie di fattori, razionali, irrazionali, sociali, ambientali, casuali; prevederne diversi e studiare preventivamente come affrontarli è un vantaggio riservato alle menti più dotate, che – comunque – sapranno anche improvvisare efficaci soluzioni ad eventuali imprevisti.

A pensarci bene, però, quello che ho appena detto è più una speranza che una realtà, visto che è l’interazione tra individui diversi a dare il risultato finale, non l’opera di una singola persona.

 

Ricapitolando: secondo me, il grado d’intelligenza migliora la strategia, ma non è garanzia di successo perché il risultato risente dell’influenza di troppi diversi fattori; una buona strategia   ha più probabilità di raggiungere il successo se avviene all’interno o riguarda un gruppo omogeneo di persone, coinvolte e motivate per lo scopo.

 

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