maggio 2001
Un farmaco, per essere messo in commercio, deve essere sottoposto a test che ne dimostrino lefficacia.
I test sulluomo rappresentano lultima fase della sperimentazione ma quella più lunga e più costosa. Abbreviare i tempi e ridurre lacci e laccetti di tipo etico significa risparmiare miliardi. Ecco allora che, per ragioni di costi, di concorrenza e di materiale umano, i big del farmaco stanno sempre più spostando la ricerca nei paesi dellAfrica, dellEst europeo e dellAmerica Latina.
In Africa abbondano persone malate e senza diritti, da sottoporre a prove improponibili in Italia o negli Stati Uniti e allora, per ridurre i tempi e quindi i costi della sperimentazione, laspetto etico viene sopraffatto molto spesso da soprusi, scorrettezze e cattiva qualità degli studi.
Tutto ciò lascia sul campo le vittime del bisogno che, per la speranza di salute e per mangiare qualcosa, si affidano a "benefattori" che, ultimata la sperimentazione, li abbandonano al loro destino, visto che non hanno i soldi per pagarsi i farmaci e, quindi, continuare la cura. Ci sono, anche, coloro che muoiono a causa degli effetti collaterali del farmaco!!
Desta interrogativi anche il fatto che non venga richiesto un consenso scritto, ma solo verbale, adducendo i costumi del luogo.
Le regole etiche sulla sperimentazione devono essere universali e, con ciò, dico una cosa in teoria scontata.
Come, allora, impedire il prevalere dellinteresse economico sulla tutela dei diritti delluomo?
Come impedire che il genere umano sia diviso tra chi ha i soldi e quindi i diritti e chi non ne ha?
Regole politiche, controlli superparte, possono bastare? Solo in parte!
Occorre affrancare quella gente dalla povertà, dargli strumenti di sopravvivenza autonoma e non tenerli poveri e malati per avere un serbatoio di materiale umano da usare in sperimentazioni incontrollate e non solo!!!
Ma, anche questa, è una questione politica e di poteri dominanti!!
Forza Africa, che Dio taiuti!
Commenti?
scrivi a: