maggio 2001

SMS

 

 

 

Avete mai scritto uno "short message service" il cui acronimo è SMS?

Se avete meno di 35 anni ed un telefonino, potrei scommettere sul "sì".

Messaggiare piace molto ai giovani e gli SMS sono un moderno, anche se un po’ scheletrico, modo di comunicare.

I ragazzi "parlano" con gli SMS, anche se si trovano nello stesso luogo oppure, in un abbraccio virtuale, fanno squillare il telefonino una sola volta ed aspettano che l’amico, vedendo il numero sul display, faccia altrettanto; uno squillo è un ciao, è come dire "ti penso" ed avere null’altro da dirsi.

Psicologi e sociologi indagano sul come ed il perché, adducendo motivi di timidezza o di solitudine, in realtà – io penso – essa sia solo una moda ed un gioco.

Se hai qualcosa di importante da comunicare, parli, telefoni ma se è solo un segnale di presenza che vuoi dare, scrivi un SMS.

Per un ragazzo di 11-12 anni, tutto è importante e nulla è importante, quindi gli SMS sono strausati.

Non c’entra – secondo me – la timidezza, anzi una persona veramente timida preferisce non lasciare traccia, cosa che gli SMS non garantiscono perché possono essere memorizzati.

Non c’entra – secondo me – la solitudine, visto che la comunicazione un po’ asettica (non c’è il calore ed il tono della voce) e scheletrica non rappresenta una compagnia.

Insomma, se hai tempo e voglia, prendi il tuo telefonino, digita una frase – se è creativa e ad effetto è meglio! – ed inviala a chi vuoi. Però, attenzione, non deve essere troppo lunga per il limiti tecnici e per il tempo che impiegheresti, ……..

……..beh, se telefoni fai prima e chi riceve avrà pure piacere di sentire la tua voce!!!!

 

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