SU CENTO ITALIANI RISULTATI SEMI-ANALFABETI

OTTO HANNO LA LAUREA!!

 

 

maggio 2001

Da una ricerca del CEDE (Centro Europeo per l’Educazione) emerge che sta aumentando la gente che si esprime con un vocabolario povero e capisce solo concetti elementari.

Nel livello più basso di competenze (non si è in grado di utilizzare il linguaggio scritto per produrre o ricevere messaggi che richiedano una pur modesta organizzazione del discorso) ci sono anche laureati (8%) e diplomati (10%).

La maggioranza degli italiani ha un buon reddito e buone capacità di consumo ma ha un basso livello di competenza alfabetica. Ciò significa che non è in grado di prenotare un albergo, fare il conto alla lavanderia, leggere le avvertenze della Cibalgina, fare una moltiplicazione, leggere un grafico. Forse laureati, probabilmente ricchi!!

Disegna una società divisa in due classi: il 20% della popolazione sa decifrare i messaggi mediatici ed è in grado di esercitare o per lo meno condizionare il potere, l’80% è, invece, ad alto o medio rischio d’analfabetismo.

…..ecco! Si spiega perché – nonostante tutto – alle recenti elezioni politiche italiane abbia vinto Berlusconi ed il suo potere mediatico!

A parte questo, l’incultura – anche in presenza di scolarizzazione – apre delle voragini nella società facendo prevalere la superficialità e l’ignoranza.

Senza un paracadute, però, alle prime difficoltà, si rompono le gambe o la testa!!!!

Colpa della scuola che fornisce solo competenze specifiche ma non abitua a pensare?

Colpa dei geni e di un livello intellettivo medio bassino?

Colpa degli educatori più preoccupati ad arricchirsi che a formare, stimolare, coltivare le nuove generazioni?

Stupisce che un semi-analfabeta possa guadagnare 140 milioni all’anno? No, guadagna grazie a quella piccola fetta di competenze specifiche acquisite.

 

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