Una mostra d’arte:

dal ROMANTICISMO all’INFORMALE

Monet— Falaise

L’arte romantica da Turner (circa 1790) a Pollock (secondo dopoguerra) è una linea articolata dall’emozione della natura, rappresentata nel corso del tempo e figlia del suo tempo.

La natura fedele diventa emotivamente instabile, quindi sfumata dai fermenti interiori, quindi caotica nell’astrattismo dei tempi più moderni.

 

La nutrita mostra allestita al Museo d’Arte della Città di Ravenna ripercorre il fascino della natura che ha ispirato grandi artisti nel corso dei secoli.

La rappresentazione della natura è espressione del mondo interiore, perché di natura siamo fatti e nella natura viviamo.

Il paesaggio attraversato dalla tempesta diventa metafora di una tempesta tutta interiore, ancora convulsa e sconosciuta, per Turner, preludio della libertà pittorica di Monet e del tormento di Pollock.

La rappresentazione del paesaggio come metafora della natura interiore è timida con Turner o con Reynolds, leggermente abbozzata con Corot, Courbet e gli altri naturalisti francesi, vivace con gli impressionisti come Renoir e Sisley, diventa esplosiva e sensuale con Monet.

 

“Monet apriva la finestra per un bagno di luce che avrebbe rivelato il mondo per come era. E il mondo era pieno di sfumature e d’ombre inaspettatamente dense di colore. Per la prima volta la natura appariva con la prorompente sensualità del colore”.

Di luce e di colore è fatta l’anima dell’uomo, come il paesaggio, non più represso dentro il suo involucro esteriore.

Monet è superlativo! E’ sicuramente il mio artista preferito! Osservate il suo dipinto “Nymphéas” del 1904: profondità, colore, luce, ….magnifico!

 

Nel primo Novecento, l’arte pittorica comincia ad usare tratti scomposti con Soutine, Permeke e Sickert, ma è un astrattismo acerbo, embrionale, affiancato da artisti dell’epoca come Morandi che, invece, preferiscono forme sobrie ed ordinate con colori sfumati e tenui; la pittura di Morandi, fatta principalmente di nature morte, è l’espressione pittorica di una grande solitudine interiore. Ci sono anche Carrà e De Pisis a dare espressione ad una natura dai tratti ancora definiti anche se già leggermente sfumati.

Con Paul Klee l’astrattismo delle forme comincia a prendere coraggio, ben veicolato da un luminoso uso del colore.

Resistono ancora tratti riconducibili a forme definite in natura, ma cominciano a delinearsi tratti scomposti, forme diverse da quelle che vediamo nella realtà, come se fossero viste da un altro punto di visione. Oltre a dipinti di Klee e Wols, ci sono opere d’artisti italiani come Romiti, Bendini, Morlotti: già siamo nel secondo dopoguerra.

La mostra termina con alcune opere di Pollock, De Kooning, Kline, Dubuffet ed altri artisti dell’Action Painting e dell’Informale, caratterizzate da forme completamente astratte, nelle quali è il colore nelle sue combinazioni artistiche e sperimentali ad esprimere l’emozione della natura umana.

 

La mostra “Turner, Monet, Pollock, dal Romanticismo all’Informale” è aperta al Museo d’Arte di Ravenna dal 19 marzo al 23 luglio 2006. Andateci, merita la vostra visita.

 

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Paul Klee

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