una mostra: "DA RENOIR A DE STAEL.

ROBERTO LONGHI E IL MODERNO"

Ravenna – Museo d’Arte della Città

dal 22/2/2003 al 30/6/2003

 

 

L’idea di Ravenna è quella di riunire le opere dell’Ottocento e del Novecento che Roberto Longhi giudicava essenziali.

Chi è Roberto Longhi?

E’ uno storico dell’arte nato nel 1890 e morto nel 1970.

La raccolta esposta segue le sue indicazioni relativamente alle opere che lui giudicava più rappresentative dei vari periodi artistici.

Si sono fatti arrivare i quadri citati da Longhi in "Scritti sull’Ottocento e sul Novecento" da Parigi, da Troyes, da Brera, dalla Galleria d’Arte Moderna di Roma e da quelle di Torino, Bologna, Trento e Rovereto. La mostra è un omaggio a Longhi; è come far conoscere l’arte attraverso i suoi occhi ed i suoi giudizi.

Veniamo ora alle opere esposte o, meglio, a quelle che ho particolarmete apprezzato.

Manifesto della mostra è l’opera di Renoir del 1909 proveniente dal Museo d’Orsay di Parigi ed intitolata "Nu couchè vu de dos".

Longhi ha voluto mettere in rilievo le note caratteristiche dei periodi artistici trattati.

L’impressionismo si distingue per la rappresentazione della natura in maniera molto sfumata, senza contorni definiti, le opere di Renoir ne sono un classico esempio.

Cèzanne rappresenta il punto di collegamento tra l’impressionismo ed il realismo o cubismo che è caratterizzato da un marcato impegno sociale. Cèzanne, infatti, vuole andare oltre la superficie della natura e rappresentarla secondo forme geometriche; esempio è "Le pont de Mainey" del 1879. Cèzanne è considerato da Longhi il più grande artista dell’età moderna.

Il cubismo ha in Pablo Picasso la sua massima espressione matura: l’oggetto viene visto da più punti di vista, analizzato secondo una prospettiva multipla, non più unica; più facce vengono rappresentata cosicchè il dipinto assume una forma scomposta, geometrica.

De Chirico e Carrà sono esponenti della "metafisica" e nei loro dipinti traspare la volontà di prescindere dal reale rappresentando un’atmosfera irreale, misteriosa, enigmatica.

Un’intera sala è dedicata a Mino Maccari (1898-1989), disegnatore preferito da Longhi che ne parla con grande enfasi; gli piace perché prende posizione nel sociale di cui rappresenta gli aspetti negativi ma ritratti in maniera caricaturale. In "Ballo Excelsior" del 1946, i vari personaggi (Mazzini, Cavour, Stalin, Mussolini, ecc.) sono disegnati "allegramente".

Di Giorgio Morandi (1890-1964) sono caratteristici i toni tenui, delicati, rilassanti.

Nicolas Da Stael (1914-1955) è artista inquieto che ricaccia ogni formalismo; i suoi dipinti sono forme indefinite di forte cromatismo.

Eccellente ed istruttivo il confronto tra due capolavori dell’arte moderna:

Pablo Picasso con "Portrait de femme" del 1938 ed Henry Matisse con "Nu assis sur fond rouge" del 1925.

Sono due ritratti femminili ma per Picasso il mondo è un elemento irrequieto da domare ed allora la figura femminile diventa geometrica su cui applicare delle regole, appunto domare.

Per Matisse, invece, il mondo è un elemento grigio da colorare; lo sfondo del dipinto esposto è di un bel rosso fiamma.

Citerei, infine, la bellissima opera di Renato Guttuso (1912-1987) intitolata "La spiaggia" , dipinta tra il 1955 ed il ’56: è un notevole olio su tela di 301x452 cm!!!!!! di proprietà della Galleria Nazionale di Parma.

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