PAPA RATZINGER

 

Maggio 2006

                                                     

Il pontificato di Joseph Ratzinger – Benedetto XVI – compie un anno.

Cosa è cambiato nella Chiesa? Quale impronta vuole dare il Papa dell’ortodossia cattolica? Quali sono i suoi concetti principali? Quali sono le differenze tra lui ed il suo predecessore?

Chi è Joseph Ratzinger?

 

La Città del Vaticano, collocata nel cuore dell’Italia, esercita da sempre la sua influenza sulla vita degli italiani e del loro Paese. Una riflessione su questo nuovo Papa è – quindi – doverosa.

 

Bene, evidenzio alcuni suoi concetti principali.

 

Ratzinger è più interessato al destino d’embrioni e feti che di quello dei bambini nati.

 

Ratzinger preferisce mettere sotto silenzio i casi di pedofilia che riguardano prelati e nel suo nuovo catechismo fare sesso con bambini non è un peccato contro la persona, ma solo  un’aggravante del peccato della lussuria.

 

Ratzinger considera l’omosessualità un disordine oggettivo e la condanna nella sua globalità, sia come tendenza umana sia come atto sessuale; Wojtyla – invece – distingueva l’attività omosessuale dalla tendenza omosessuale.

 

Papa Wojtyla è stato il Papa del dialogo interreligioso, Ratzinger – invece – si pone al di sopra delle altre religioni, ritenendole figlie e non sorelle del cattolicesimo e considerandosi depositario assoluto della verità.

 

Ratzinger suggerì e firmò il documento con cui la Commissione teologica internazionale rigettò come privo di fondamenti biblici certi il desiderio di Karol Wojtyla di chiedere perdono per le colpe passate della Chiesa, come quella relativa alla complicità con il nazi-fascismo.

La tesi di Ratzinger nei confronti degli orrori del nazismo è che non ci si poteva ribellare!!!

 

Ratzinger respinge con forza la teoria evoluzionista di Darwin, non perché falsa ma sulla base dei suoi danni eventuali alla dottrina cattolica; se l’evoluzione può avvenire anche in assenza di Dio, secondo le leggi del caso e della necessità, si mette in discussione il potere della Chiesa; la soluzione Ratzinger è di condanna non di dialogo; io penso che l’azione di forza, che si oppone al dialogo, è sempre un segnale di debolezza di contenuti.

 

Con Ratzinger la Chiesa prende una svolta ultra-conservatrice, di chiusura anziché di dialogo, in un’epoca in cui la contrapposizione ideologica rischia di innescare vere e proprie guerre di religione.

 

Speriamo che gli equilibri interni alla Chiesa siano tali da scongiurare forze scellerate.

 

Scrivi a:

malaguti.cinzia@iol.it

 

HOME PAGE