Regia e sceneggiatura: Roberto Faenza
Attori principali: Luca Zingaretti, Alessia Goria, Corrado
Fortuna.
Genere: biografico, drammatico
Anno 2005
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Il film di Roberto Faenza racconta la storia (vera) di Don
Puglisi, il parroco ucciso dalla mafia.
Siamo nel 1990 quando Don Puglisi viene chiamato dal
Vescovo ad occuparsi di una parrocchia alle porte di Palermo. La sua volontà lo
porterà a formare un centro d’accoglienza ed a portare via dalla strada tanti
bambini, sottratti così al potere della mafia.
Darà molto fastidio ai mafiosi al punto che le minacce
verbali si trasformeranno in violenza fisica, fino all’assassinio.
Voleva aiutare le persone per bene a girare a testa alta ed
a non elemosinare diritti.
Erano i tempi delle stragi di Falcone e Borsellino e la
mafia era molto agguerrita contro tutti coloro che ostacolavano i loro affari.
Oggi la mafia appare, ai nostri occhi, diversa; è stata
ridimensionata oppure è meno ostacolata?
Io non ho dubbi che la risposta sia la seconda ipotesi
visto che un giro “d’affari” così grande è molto appetibile e l’onestà ……………è
una dote rara; inoltre sono sui giornali di tutti i giorni i casi di connivenza
del potere politico locale con quello mafioso.
Certo che parroci come Don Puglisi farebbero bene alla
democrazia ed ……alla Chiesa contro l’arroganza del potere.
Tornando al film, è veramente pregevole l’interpretazione
di Luca Zingaretti nei panni di Don Puglisi, mentre ho trovato troppo garbata
la regia, intendo dire che è un film dove la trama inizia con Don Puglisi e
termina con Don Puglisi, senza essere un film contro la mafia. Insomma, Roberto
Faenza poteva lasciare una morale che non fosse solo quella che chi combatte la
mafia muore, poteva spingersi oltre e lasciare …..una speranza.
Il film è complessivamente – cinematograficamente parlando
- fatto bene.
Voto: 6 +
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