maggio 2005
Cos’è
la massa?
La
massa è un insieme di molte persone accomunate da interessi, fede, regole,
idoli, divise, età, destino, o ….ecc..
Ciò che affascina del fenomeno della massa è l’enorme influenza che essa può esercitare sul
comportamento del singolo.
Nella
massa convergono due aspetti principali: il
senso d’appartenenza e l’anonimato.
Il
senso d’appartenenza modifica la percezione di sé che viene ad identificarsi
con il “noi” in contrapposizione con “gli altri”.
L’anonimato
giustifica comportamenti anche di natura violenta o distruttiva, qualora le
regole del gruppo massificato lo permettono.
Non
è difficile trovare un tranquillo padre di famiglia che allo stadio diventa un
ultrà esagitato, diventa un’altra persona.
Il
sé collettivo appare centrale per
spiegare i comportamenti degli appartenenti al gruppo massificato.
Tali
comportamenti del singolo trovano – spesso – espressione solo all’interno del
gruppo massificato, in altre parole lo stesso individuo, se preso
singolarmente, non avrebbe potuto e saputo esprimere
quel comportamento.
Questo,
però, il più delle volte, non significa annullare sé
stesso per il gruppo. Anzi, l’espressione della sua appartenenza, anche fino al
sacrificio, diventa la forma più alta d’autorealizzazione.
E’
ora necessaria una precisazione:
il
gruppo massificato si distingue dal gruppo semplice non solo in termini
d’entità ma anche perché nel primo le persone cedono la propria individualità
in cambio di sicurezza e protezione; nel gruppo semplice, invece, gli
appartenenti mantengono le loro individualità per il raggiungimento di un
obiettivo comune; il gruppo massificato è un fine, il gruppo semplice è un
mezzo.
Io
credo che, per prevenire fenomeni di natura violenta o distruttiva
legati alla massa, occorre instillare e coltivare le capacità critiche,
normalmente presenti nella natura umana.
Senso critico che necessariamente deve essere condito d’autostima per evitare – poi – di aver bisogno di cercare gratificazioni nella massa.
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