LA PRODUTTIVITA' SUL LAVORO

 

 

 

 

Dicembre 2005

 

In Europa si stà discutendo sull’esigenza di maggiore produttività sul lavoro, per evitare delocalizzazioni in altri paesi.

La richiesta che viene fatta è quella dell’aumento delle ore di lavoro e della flessibilità.

In Germania la Volkswagen ha ottenuto dal sindacato la settimana lavorativa di 42 ore, in cambio dell’assicurazione a non trasferire la produzione all’estero.

 

Ma davvero questa strada è utile per migliorare la produttività a lungo termine?

Il puro calcolo matematico ci dice che, aumentando il numero delle ore lavorate aumenta la produzione. Il dato medio non fa una piega ed è ineccepibile.

Manca, però, l’analisi dell’andamento della produttività nell’arco della giornata, l’andamento degli incidenti sul lavoro e la specifica della differenza tra lavoro in officina e lavoro in ufficio.

Senza una visione completa, si rischia di prendere una vera cantonata!

 

E’ un dato di fatto che l’attenzione, la concentrazione ed il ritmo lavorativo delle prime ore diminuiscono  progressivamente fino ad arrivare ad un senso generale di stanchezza alla fine della giornata.

Questo comporta inevitabilmente un rischio maggiore d’errori e/o d’incidenti sul lavoro.

Ciò significa che un aumento delle ore lavorative porterà indubbiamente ad un aumento dei pezzi o delle carte, ma con il rischio che questi pezzi siano difettosi o mal riposti e che queste carte siano sbagliate o contengano errori.

Il lavoro che si protrae per 9 o 10 ore è da provare che sia un vantaggio per l’azienda!

In un ufficio, un’attività intrapresa quando l’attenzione e la concentrazione sono umanamente ridotte, può facilmente contenere errori che innescano errori a catena, con conseguente PERDITA di produttività per i lavori da rifare.

 

 

Allora, se il dato della produttività lo mettiamo a confronto con l’aumento d’errori e d’incidenti, lavorare di più è ancora un vantaggio per le aziende!?!

 

Per migliorare la competitività e rispondere alle esigenze del mercato, è meglio – allora - puntare sugli investimenti in ricerca e sviluppo, sulle tecnologie e sui miglioramenti organizzativi.

   

 

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