ottobre 2004
Partiamo
alla scoperta dei segni del potere e del prestigio a partire
dalla preistoria, oltre 30.000 anni fa, fino alle invasioni barbariche,
800 anni dopo Cristo.
L’occasione
culturale mi è data dalla mostra “Guerrieri, principi ed eroi, fra il
Danubio ed il Po, dalla preistoria all’alto medioevo” allestita nei locali
del bel Castello del Buonconsiglio di Trento con più di 500 reperti.
Sono reperti dell’antichità
ma ci aiutano a capire l’origine del potere ed il suo sviluppo nei
secoli, proiettandoci ai giorni nostri nella ricerca di un minimo comune
denominatore.
Il
potere nell’antichità è spesso associato ad un gesto di forza ed il possesso di un’arma, pur rudimentale,
ne diventa simbolo. Un simbolo che si evolve nella scoperta di nuovi materiali,
più malleabili o più resistenti, che conferiscono nuove e più prestigiose qualità all’arma ed al suo possessore. Avere
l’ascia in rame anziché in pietra era simbolo di maggior status sociale così
come, successivamente, avere il pugnale anziché
l’ascia e dopo la spada anziché il pugnale.
Anche
oggi – in fondo – il telefonino con l’ultima tecnologia è simbolo di uno
status, dà maggior prestigio sociale.
Torniamo
alle origini.
L’arma
dà una sorta di potere assoluto – di vita e di morte.
Dall’ascia
di pietra si passa all’ascia di rame a cui segue l’introduzione del pugnale quale simbolo per
eccellenza di prestigio e di potere.
Nel
Successivamente, al potere dell’arma si
affianca quello degli ornamenti, siamo ancora nell’avanti Cristo e prima
dell’epoca romana.
Il
bell’aspetto, la cura dell’immagine cominciano ad assumere una valenza aristocratica.
Come
sapete, anche oggi il potere politico tiene all’immagine, all’apparire!!!
Torniamo
alle origini.
Un
altro simbolo di potere nell’antichità era il
cavallo, al punto che si era sviluppato un vero e proprio culto ed il
cavallo era seppellito con il suo cavaliere.
Nel IV
secolo a.c. i Celti si stanziano nella penisola
italiana ed introducono un nuovo rito di
potere: il banchetto. E’ il rito del bere insieme discutendo di governo e
di potere.
Quest’introduzione cambierà il volto dell’aristocrazia che perderà l’antico
carattere militare e principesco per diventare più amante del lusso e della sua
ostentazione.
In
questo contesto s’intreccia il potere nella Roma antica: ostentazione del lusso, glorificazione
ed autocelebrazione del proprio potere attraverso
sculture e ritratti, potere politico separato da quello militare.
Nel
476 d.c. finisce l’impero romano e le
invasioni barbariche riportano i simboli del potere alle armi ed ai
guerrieri.
Se
volessi tirare una conclusione direi che il potere
nell’antichità è associato ad un puro gesto di forza finché non si arricchisce
di nuovi status di distinzione.
Non
è forse così anche ai giorni nostri, dalle gang di periferia dove il più forte
detta legge, alla borghesia metropolitana che sfoggia simboli di ricchezza e di
lusso!?!
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