Ottobre 2005
Fonte
“Mente & Cervello”
I placebo sono sostanze usate in medicina; essi non
contengono principi attivi, ma esercitano, comunque, un effetto benefico sul
paziente.
Inizialmente, si credeva che la loro azione positiva fosse
il frutto di suggestione, che presto e facilmente era destinata a svanire.
Oggi si sa che il
placebo determina delle modifiche fisiologiche a livello molecolare, in
termini di variazioni nella secrezione di alcuni neurotrasmettitori.
Il cervello, infatti, reagisce alla somministrazione di
sostanze pseudo-medicinali ed un ruolo importante sembra averlo, in
particolare, il neuromediatore dopamina.
Alcune cellule nervose producono dopamina quando si
profila la possibilità di una gratificazione a scadenza più o meno breve; la
sua presenza serve a sostenere una serie anche
complessa e lunga di singole azioni dell’organismo: l’obiettivo da
raggiungere ha bisogno di una spinta motivazione che viene data, appunto, dal
neurotrasmettitore.
Quando viene raggiunto l’obiettivo, la produzione di
dopamina viene inibita (questo è il motivo per cui la gioia nel pregustare una
cosa è spesso più intensa ed appagante dell’ottenerla).
Un placebo agirebbe
quindi come una promessa di benessere fisico-mentale: un buon motivo per una precoce
ricompensa a base di dopamina!
Chiaramente, la secrezione del neurotrasmettitore può aver
luogo solo in presenza di un’aspettativa, di un atteggiamento positivo nei
confronti della pseudo-medicina.
I neurologi sospettano, inoltre, che i placebo stimolino anche il potenziale endorfinico.
Le endorfine sono quelle molecole anti-dolore prodotte
naturalmente dal cervello.
I placebo, dunque,
provocano un benessere legato alla secrezione di dopamina e di endorfine e non
c’è persona in cui ciò non induca piacere.
Diciamo che i placebo possono essere molto utili in
disturbi di tipo psicosomatico o depressivo e preparano il terreno alla cura di
altre malattie più organiche.
Non possono
sostituirsi all’effetto dei medicinali (quelli con principio attivo) pena
l’aggravamento dei sintomi.
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