La pedofilia è diventata un problema troppo grande e diffuso per non parlarne. I giornali affermano che, nel giro di quattro anni, gli abusi sessuali sono quasi raddoppiati e nel 90% dei casi avvengo allinterno del nucleo familiare.
La prima domanda che mi sono posta, di fronte a questi dati, è: cosa ha fatto dilatare il fenomeno? Perché gli abusi su minori aumentano anziché dimimuire?
La prima considerazione è che oggi se ne parla di più, cè più attenzione sullargomento, cè meno pudore o vergogna attorno alla sfera sessuale e, quindi, cè più coraggio a denunciare gli abusi. Laumento dabusi che si registra oggi rispetto al passato, ritengo, pertanto, non sia reale mentre, invece, è reale laumento delle denunce.
A questo punto si pone il problema della pena che deve essere tale da scoraggiare il pedofilo a commettere un abuso su minore. In Italia lergastolo è previsto solo se il minore muore, diversamente, al massimo, rischia dodici anni di galera. In Paesi come la Francia o la Gran Bretagna o il Belgio, la legislazione antipedofili è più severa, prevedendo lergastolo per violenze su minori di 13-10 anni.
Cosa possiamo fare per difendere i bambini?
Parlare dattenzione, da parte dei genitori o degli insegnanti, a comportamenti o segnali anomali del bambino è unaffermazione superficiale perché cè il rischio di trasmettere nei bambini, chiedendo e richiedendo spiegazioni in maniera non adeguata, le ansie e le paure dei genitori ed ottenere così leffetto contrario ad una libera e non esasperata espressione dellaccaduto. Voglio dire che i genitori, gli educatori devono essere preparati ad affrontare questi argomenti. Credo che un corso organizzato e tenuto da psicologi per insegnare a genitori e insegnanti a decrittare i segnali di malessere o di cambiamento del bambino, siano una forma di supporto utile per fermare i pedofili ed arrivare velocemente, prima che sia troppo tardi, alla denuncia.
Quando poi il pedofilo si nasconde tra le mura di casa nella figura, ad esempio, del padre o del convivente della madre, devono esserci strutture protette in cui la madre ed il bambino possano rifugiarsi lontani. Non dimentichiamo che i processi in Italia durano dai cinque ai quindici anni durante i quali fanno presto a moltiplicarsi minacce e ricatti, fatti dal pedofilo a madre e bambino, per farli ritrattare ed indietreggiare.
Ecco, laltro problema sono i processi troppo lunghi: un pedofilo deve essere processato per direttissima, per il bene del bambino che non deve così rivivere il trauma a distanza di troppo tempo ed anche per il diritto delluomo che, se accusato ingiustamente, non è costretto a portarsi dietro, per tanto tempo, unaccusa così infamante.
Poi, ci deve essere la possibilità giuridica di punire i pedofili del turismo sessuale, quelli che vanno in Asia a "caccia" di bambini, quindi punire abusi su minori che si verificano fuori dellItalia. In Germania è già possibile, in Italia?
Per finire, vorrei ricordare che la maggior parte dei pedofili sono stati, a loro volta, bambini violati, abusati, persone cui è necessario impedire di nuocere ma persone da curare, altrimenti dopo la galera .
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