IL CLUB P2 VENT'ANNI DOPO

 

Vent’anni fa, nel maggio del 1981, furono resi pubblici gli elenchi sequestrati a Licio Gelli con i nomi degli affiliati alla loggia massonica Propaganda 2, più nota come P2.

Magistrati, politici, imprenditori, vertici dei servizi segreti, della Guardia di Finanza, dei Carabinieri, banchieri, direttori di giornali, giornalisti, militari, ecc. erano iscritti alla P2.

Per alcuni, affiliarsi significava ottenere favori, potere, carriera, affari, per altri significava difendere le istituzioni dalla minaccia comunista e preparare un golpe per fermare la loro avanzata, il tutto sotto l’egida atlantica, dei servizi segreti americani.

La P2 era uno stato nello stato, un centro di potere sotterraneo e d’influenza diffusa.

Banche compiacenti finanziavano il progetto e fornivano i fondi necessari alla corruzione ed alle coperture. Banche che hanno lapidato i risparmi dei loro ignari Clienti, come il Banco Ambrosiano di Roberto Calvi. Quel Roberto Calvi che effettuò versamenti miliardari in Svizzera sul conto Protezione a favore del Partito Socialista di Bettino Craxi.

Che fine hanno fatto gli ex-iscritti alla P2?

Alcuni sono morti ammazzati (Sindona e Calvi), altri sono stati rimossi dall’incarico, altri hanno avuto problemi con la giustizia di Tangentopoli, altri si sono riciclati in Forza Italia e Udeur, uno è diventato Presidente del Governo.

Ebbene sì, tra gli iscritti c’era anche Silvio Berlusconi che, grazie a quelle amicizie, iniziò a costruire il suo impero.

Che senso ha parlare della P2 oggi, dopo vent’anni?

Quei poteri, quei controlli sociali, sono dietro l’angolo; le stesse libertà di pensiero e di protesta democratica non sono una certezza (i fatti di Genova ne sono testimonianza!) ma diritti da presidiare e difendere giorno per giorno.

Per difendere meglio la democrazia occorre conoscere la storia!!

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