L'OSPEDALE DEL FUTURO!!!!!

 

 

Il Ministero della Sanità del precedente governo (Prof. Veronesi) aveva affidato incarico ad un noto architetto (Renzo Piano) di progettare l’ospedale del futuro. Un ospedale tecnologico ed umano fatto d’aree verdi d’incontro e di stanze singole dotate di televisore, telefono, bagno, ecc.. Un ospedale strutturato come un centro commerciale in quanto dotato di negozi, caffetterie, lavanderia, in cui il paziente possa sentirsi come a casa sua, un luogo dove è così più facile gestire ed affrontare la sofferenza. Un ospedale dove la tecnologia si affianca all’umanizzazione. Ideale!

Io però vedo altre priorità.

1. Le lunghe attese per avere un esame diagnostico nelle strutture pubbliche e non a pagamento sono ancora oggi un problema per migliaia d’utenti e generano ansia e stress.

2. La mancanza di comunicazione tra medico di base e strutture ospedaliere e centri ambulatoriali mettono a carico del paziente il recupero, non sempre facile, di cartelle cliniche ed a carico del medico di base la ricostruzione diagnostica e curativa, con conseguente perdita di tempo e d’efficienza.

Sul secondo punto basterebbe un po’ d’informatizzazione e, quindi, la possibilità di interagire – via computer – tra medico di base ed ospedale con il vantaggio in termini di costi, di tempi e di metodi.

Sì perché, ad esempio, se ci fosse la possibilità di aggiornare in rete la situazione clinica di un paziente, quando questi viene – ad esempio – ricoverato, il medico non avrebbe bisogno di ricostruire con lui la storia medica con il rischio di dimenticanze e/o parzialità e, naturalmente, perdite di tempo ma attingerebbe le informazioni direttamente dal data base interattivo. Insomma, ci sarebbe un recupero d’efficienza ed efficacia che, alla fine, si trasforma in migliore cura e maggior tempo di vita. Inoltre il ruolo del medico di famiglia sarebbe più consono alla sua professionalità, oggi è più che altro burocratizzato; quanti di noi vanno dal medico di base principalmente per ripetizione di ricette o per i giorni di "mutua"!?!

Sul primo punto, purtroppo, io penso ci siano troppi poteri e conflitti e, forse!, interessi privati che nulla hanno a che fare con il bisogno e il diritto di diagnosi e cura dei cittadini. Non si capisce perché, o forse! si capisce troppo bene, perché un esame specialistico con la "mutua" lo puoi fare dopo mesi dalla richiesta mentre a pagamento lo fai quasi subito. Ci sono troppe richieste tramite "mutua"? Perché - allora - anziché un solo giorno a settimana quegli esami non vengono fatti in due o tre giorni a settimana?

Mancano soldi? No, è solo una questione di volontà, se si vuole i soldi si trovano!!

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