OMOSESSUALITA': LE CAUSE BIOLOGICHE

 

Cosa influenza l’orientamento sessuale?

Esiste una componente genetica?

Simon LeVay e Dean H. Hamer, ricercatori americani, stanno studiando sulle radici biologiche dell’omosessualità. Essi hanno rilevato che esiste un’area del cervello (area preottica mediale) che nei maschi eterosessuali ha dimensioni più che doppie rispetto a quella delle femmine e dei maschi omosessuali. Quest’area si struttura in una fase precoce della vita (forse ancor prima della nascita) ed è influenzata dagli ormoni androgeni, come il testosterone.

Molti scienziati hanno ipotizzato che livelli atipici d’androgeni circolanti, quali si osservano in alcuni casi, facciano sviluppare il feto in un adulto omosessuale. Più specificamente, i livelli d’androgeni sarebbero molto bassi nei feti maschili che diventeranno maschi omosessuali e molto elevati in feti femminili che diventeranno donne lesbiche.

Al momento si parla solo d’ipotesi perché rimangono dubbi e domande a cui rispondere, come:

Su quest’ultimo punto, i ricercatori hanno individuato nel cromosoma X (quello che determina il sesso) un tratto in cui la sequenza è uguale nei soggetti omosessuali. Casualità o determinazione genetica dell’orientamento sessuale?

Le ricerche ed i confronti fatti su gemelli omosessuali e su fratelli di maschi omosessuali hanno dato risultati che portano alla considerazione di una maggiore probabilità di sviluppare un orientamento sessuale omosessuale tra soggetti con patrimonio genetico identico o fraterno ma non così decisivo e determinante. Altre ricerche devono essere effettuate per individuare un reale rapporto causa-effetto.

L’ipotesi più credibile è che le differenze strutturali biologiche possano contribuire - ma non determinare - l’orientamento sessuale. E’ probabile che esse predispongano l’orientamento sessuale che si esprime in una scelta omosessuale od eterosessuale per effetto delle cause ambientali. Le esperienze, la cultura, l’educazione, il vissuto - insomma - fa la differenza.

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