L’ODORE DELLA VITA

 

Marzo 2006

 

Sappiamo distinguere circa 10.000 odori con un migliaio di geni responsabili dei recettori olfattivi.

Una bella dote sulla cui importanza voglio soffermarmi.

 

L’organizzazione olfattiva del nostro cervello è veramente superlativa: i recettori olfattivi si trovano sui neuroni presenti in una piccola area posteriore del naso, ma ogni neurone possiede un solo tipo di recettore olfattivo che è sensibile ad un numero limitato di molecole odorose.

Un odore è, però, composto di molte di queste molecole, cosicché ogni volta che ne annusiamo uno, si attivano contemporaneamente più recettori, ognuno con la sua specializzazione odorosa, componendo il mosaico odoroso che percepiamo. La percezione odorosa diventa tale, però, solo grazie all’intervento del nervo olfattivo che invia l’informazione così composta fino alle aree cerebrali superiori, che ci fanno prendere coscienza dell’odore.

 

La percezione evoca, altresì, ricordi ed associazioni che hanno contribuito e contribuiscono alla sopravvivenza ed evoluzione della specie.

Aspirare la fragranza di un mazzo di fiori è, indubbiamente, una cosa piacevole, ma non indispensabile.

Pensate, invece, cosa potrebbe significare non sentire se il pesce in frigorifero è ancora commestibile o non sentire l’odore di una tempesta in arrivo. Noi, uomini e donne moderni, potremmo – forse – trovare strumenti parzialmente compensativi, ma…….

Pensate, cosa poteva significare per i nostri lontani antenati, trovare cibo nella savana senza riuscire a sentirne l’odore e capirne così la commestibilità; pensate, cosa poteva significare per i nostri antenati, non poter sentire le minacce del tempo e, così, rischiare di non trovare un adeguato rifugio.

L’olfatto è uno dei sensi più antichi e potete capire bene perché.

 

 

 

 

 

Ci sono persone che soffrono di disturbi olfattivi, generalmente a causa di traumi successivi a cadute o incidenti.

E’, inoltre, necessario evidenziare che i disturbi olfattivi coinvolgono anche il senso del gusto perché gran parte dei sapori percepiti dall’uomo risiedono nel naso.

Già, senza l’olfatto, il gusto di ciliegia – ad esempio – sarebbe, genericamente, dolce o acido, non avrebbe tutte quelle sfumature e caratteristiche che fanno il gusto di ciliegia.

 

I disturbi olfattivi, quindi, per una diffusa serie di ragioni, riducono la qualità della vita, ma l’olfatto si può lentamente rieducare e le cellule olfattive sono in grado di rigenerarsi, per continuare a svolgere quell’importante compito a sostegno della sopravvivenza e dell’evoluzione.

 

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