Ottobre 2005
Esiste
ancora una banca pubblica in Italia!
Una
banca pubblica è governata da enti pubblici ed il suo capitale è, prevalentemente,
d’origine pubblica; una banca pubblica è – pertanto – un bene collettivo.
In
periodi di privatizzazioni generalizzate, mi sono sorpresa di conoscere la
realtà di una delle principali banche italiane: il Monte Paschi di Siena.
Questa
importante banca, tra le prime cinque in Italia, è ancora – praticamente -
governata da Comune e Provincia di Siena.
Il
pacchetto di maggioranza è, infatti, detenuto dalla Fondazione Monte Paschi
che, a sua volta, prende le proprie decisioni in funzione dei voti espressi dai
rappresentanti di Comune, Provincia, Regione, Università e Curia, per un totale
di numero 16 votanti.
Il
conto è presto fatto: 8 al Comune di Siena, 5 alla Provincia di Siena, 1 alla
Regione Toscana, 1 all’Università ed 1 alla Curia = ampia maggioranza di
rappresentanti degli enti locali.
Considerando
l’estrazione politica dell’attuale presidente della Fondazione MPS Giuseppe
Mussari e quella degli Enti locali toscani, non a torto, si può definire
Non
è – però – una banca che prende ordini dai partiti, stando alle decisioni prese
in merito alla recente scalata dell’UNIPOL alla BNL.
Il
Paschi, infatti, ha rifiutato (nonostante pressioni politiche) il proprio
coinvolgimento nell’operazione, ritenendola per sé non conveniente: gli era
stato chiesto – infatti - di supportare finanziariamente l’operazione ma senza
interventi decisionali nel nuovo organismo che si sarebbe creato.
Stando
alla scarsa trasparenza dell’operazione Unipol/Bnl ed agli affaristi coinvolti,
la scelta del Paschi si è – poi – rivelata provvidenziale, per intuito o per
fortuna che sia.
Il
Monte dei Paschi nasce come banca pubblica nel 1472! Una grande tenacia che
rende onore ai toscani in generale ed ai senesi, in particolare.
Senesi
che hanno - comunque - tratto vantaggi dalla loro Banca, almeno dal punto di
vista culturale e ricreativo.
Una
banca, il Paschi, accusata di provincialismo ma attenta a curare gli interessi
dei suoi risparmiatori.
Una
proposta di legge mira a ridimensionare il peso delle Fondazioni nelle Società,
volendo portare il limite di partecipazione sociale al 30% (oggi è il 49%); se
la proposta andrà avanti, difficilmente il Paschi rimarrà ….un bene collettivo!
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