UN RISCHIO GLOBALIZZAZIONE: LA MONSANTO E LE ALTRE AZIENDE BIO-TECH

 

 

luglio 2001

Gli ex-dirigenti della Monsanto confessarono pubblicamente di aver trovato nei propri semi transgenici tossine sconosciute, allergeni che avrebbero portato a conseguenze ambientali.

Le tossine finiscono negli alimenti che usano il prodotto dei semi modificati e da lì all’uomo.

Nemmeno la confessione degli ex-dirigenti è, però, riuscita a piegare il colosso del bio-tech, presente in 60 paesi con un fatturato che supera i 5,2 miliardi di dollari.

Perché?

La Monsanto ha finanziamenti ed appoggi politici!!

L’Italia ha decretato il divieto di coltivazione ed importazione di prodotti transgenici e l’obbligo d’etichettatura dei derivati. La presenza di derivati in misura inferiore all’1% esenta, però, le aziende dall’obbligo dell’indicazione in etichetta.

Io dico: tale percentuale aumenta, in termini di consumo, qualora vengano usati in cucina più prodotti con derivati transgenici (1% di un prodotto + 1% di un altro prodotto, e così via) e che non possiamo – noi consumatori – controllare, data l’assenza d’etichettatura.

Già ora i medici registrano casi d’allergie di non ben chiara o conosciuta provenienza; certo, non è detto che siano causate dagli OGM, tuttavia non è nemmeno detto che non siano causate da OGM, visto che sull’argomento la scienza ci stà ancora studiando.

Nei seguenti paesi è legale la commercializzazione di sementi tradizionali e di transgeniche: Canada, U.S.A., Australia, Brasile, Argentina, Cina, Messico.

Derivati da transgeni possono così arrivare sulle nostre tavole attraverso prodotti importati, ad esempio carne argentina nutrita con soia modificata.

Etichettatura? Sì, sulla soia usata!

Come difenderci?

Frutta e verdura sono ancora sicure da rischio OGM visto che l’uso di semi modificati geneticamente in Italia – ed in Europa – è vietato.

Ci sono, però, i residui dei pesticidi? Va beh, laviamola bene!!

Per il resto, occhio all’etichetta e pressioni dell’opinione pubblica sui governi affinchè essa sia più forte delle pressioni delle aziende bio-tech, anche in presenza di un solo piccolo rischio sulla salute.

Almeno finchè non sarà risolto e superato!!

Cosa ne pensi?

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Malaguti.cinzia@iol.it

 

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