PER UN MONDO PIU' GIUSTO

 

 

Tra le tante proposte dei no-global, alla continua ricerca di una terza via tra capitalismo e comunismo, ce n’è una che vorrei sottolineare perché strategica e non utopistica.

Riguarda il P.I.L. (Prodotto Interno Lordo) ed è caldeggiata, nonché proposta, dalla rete Lilliput, gruppo di organizzazioni cattoliche e pacifiste italiane formato nel 1999.

Si tratta di inserire nella misurazione della ricchezza di un Paese anche la qualità sociale ed ambientale. Un Paese avrà così un PIL che sarà il risultato, non più solo del capitale, ma di una ricchezza economica costruita nel rispetto della qualità sociale ed ambientale.

Direte, "gli interessi economici e multinazionali se ne fanno "un baffo" dei rapporti statistici e delle classifiche, per loro conta l’accumulo di capitale ed il dio denaro!!". Beh, nell’immediato ciò è vero perché per cambiare cultura e diffondere "il verbo" occorre molto tempo. Tuttavia, l’opinione pubblica nei paesi democratici ha sempre avuto un peso ed, allora, non sarà solo una questione statistica se i Paesi con il migliore new PIL diventeranno dei punti di riferimento in grado di cambiare il modo di vedere il concetto di "benessere"!

Molte istituzioni internazionali, fra cui l’ONU, studiano da anni questo tipo di indici che tengono conto, ad esempio, dell’uso delle risorse, della mortalità infantile, dell’emissione di anidride carbonica e così via.

Studiano da anni ma fanno fatica a concretizzare, che abbiano bisogno di qualche "spintarella" no-global?

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