LE MICOTOSSINE

 

 

Periodicamente si presenta all’attenzione pubblica qualche guasto sanitario causato da metodologie di produzione intensiva alimentare.

E’ ancora fresca di memoria la paura della BSE o morbo della mucca pazza e prima ancora, qualcuno ricorderà il vino al metanolo e cos’altro ancora.

Un altro rischio sanitario, forse poco conosciuto, è in agguato ma non da ora. Sono le micotossine, le muffe tossiche che provocano disturbi vari, al fegato o alle vie urinarie, e possono provocare anche la morte, anche nell’uomo.

Nel 1960 ci fu il primo allarme. In Inghilterra una moria improvvisa fece piazza pulita di 100 mila tacchini. Si scoprì che ad ucciderli erano state le micotossine cresciute sul mangime. Archeologi egizi morirono dopo avere scoperto una tomba egizia, si rilevò che nel loro sangue c’erano tracce di una pericolosa micotossina rinvenuta nelle tombe. Certo, non siamo né archeologi e né ….tacchini ma queste muffe, dicono gli esperti, si possono formare, più o meno facilmente, durante le lavorazioni o lo stivaggio, soprattutto dei cereali. Le metodologie di produzione intensive sono concausa della formazione di micotossine. Il problema è che, dalla coltivazione al consumo, ci sono molti passaggi ed allora, conserva di su e conserva di giù, se le cose non vengono fatte con il massimo scrupulo ed attenzione sanitaria, si possono creare le condizioni per la formazione di muffe tossiche, al primo stadio, spesso impercettibili ma comunque dannose. Il latte può essere un’altra fonte d’assunzione di tossine fungine.

La legislazione internazionale è ancora lacunosa ma c’è da dire che in Italia gli studi sanitari riguardano quattro delle micotossine quando solo una, a livello internazionale, è monitorata.

Comunque, solo da poco si è cominciato a legiferare e ad emanare regolamenti, ponendo limiti alla presenza di micotossine in diversi prodotti agroalimentari, per uso umano, animale e per i filati come il cotone, anch’esso vittima delle colonie di funghi.

Angelo Visconti, dell’Istituto tossine e micotossine da parassiti vegetali del Consiglio nazionale delle Ricerche, si occupa delle micotossine da tempo. Dice: "Ci sono prove certe che le micotossine siano cancerogene per l’uomo e che non colpiscono tutti in maniera uguale. Da noi abbiamo riscontrato la presenza di ocratossine in pazienti con problemi renali, nei Paesi in via di sviluppo sono state identificate correlazioni tra assunzione di ocratossine e tumori al fegato. Bisogna però dire che le micotossine non sono così allarmanti per la salute umana, come lo è la BSE, ma l’impatto economico è molto alto. Colpisce diverse filiere, ceralicola, vitivinicola, la frutta, coniugando tossicità e varietà. I problemi più grandi si hanno nel mais"

Data l’esperienza passata, possiamo essere tranquilli dall’eventualità che, per ridurre il danno economico, qualcuno immetta sul mercato prodotti non perfettamente salubri?!?

Cosa possiamo fare per difenderci?

Poco, purtroppo. Beh, qualcosa sì, ad esempio controllare sempre gli imballaggi e buttare tutto ai primi accenni di muffa.

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