A CACCIA DI UN FARMACO CHE AUMENTI LA MEMORIA

 

 

E’ possibile migliorare la memoria e l’apprendimento?

Nella sinapsi, la giunzione tra due neuroni, avviene il passaggio delle informazioni, cognitive e motorie, veicolate dai neurotrasmettitori.

I neurotrasmettitori si legano ai recettori sensibili a quella specifica proteina – presenti nella cellula postsinaptica – attivando altri neurotrasmettitori che vanno alla cellula adiacente e così via, in una catena che porta al movimento o al pensiero o al ricordo, ecc..

Studiando i topi in laboratorio, sperimentando ipotesi e facendo tentativi, alcuni scienziati americani hanno rilevato che, aumentando la quantità di NR2B che è un componente del recettore NMDA, migliora l’apprendimento e la memoria.

La presenza di NR2B diminuisce con l’aumentare dell’età e questo potrebbe spiegare il calo di memoria che si verifica con l’avanzare dell’età.

Tuttavia, l’RN2B può risultare tossico per le cellule nervose e ciò è provato dalla risposta delle stesse cellule all’ictus; la mancanza d’irrorazione sanguigna al cervello, che si verifica con l’ictus, genera un’iperattività del recettore che finisce per collassare e far morire la cellula.

Passerà ancora molto tempo prima che si arrivi a trovare una molecola in grado di migliorare la memoria in pazienti colpiti, in forma lieve, dalla malattia d’Alzheimer ed in persone che manifestano forme precoci d’altre forme di demenza.

Il problema degli effetti collaterali è sempre l’osso più duro!!

La ricerca potrebbe, inoltre, individuare altri siti che influenzano la memoria e l’apprendimento, siti su cui intervenire con minori effetti collaterali.

Parliamo, naturalmente, d’interventi per curare malattie o renderle meno gravi o più sopportabili, cioè interventi che giustificano il male minore, l’accettazione di qualche eventuale effetto collaterale.

Non è la stessa cosa illudere un giovane sulla possibilità di migliorare le sue capacità cognitive; non si possono somministrare farmaci a persone non malate che vogliono essere un’altra persona, più brava e più intelligente! A maggior ragione considerando il fatto che memoria ed apprendimento sono solo una componente dell’intelligenza!

Diventare vecchi e mantenere una buona memoria con l’uso di farmaci?

Proposta allettante ma, considerando che un farmaco ha sempre qualche effetto collaterale, è meglio esercitarla, tenerla in allenamento continuo e costante con cruciverba, letture, poesie, ecc…

Che la ricerca vada avanti per chi ne ha veramente bisogno! Cioè senza illusioni di pillole d’eterna giovinezza!!

 

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