MEDITAZIONE: disciplina del benessere

 

 

 

Giugno 2005

 

Recenti ricerche hanno rilevato che la pratica della meditazione determina cambiamenti e regolazioni nella produzione di alcuni ormoni e neurotrasmettitori (serotonina, dhea, cortisolo, testosterone, melatonina).

 

La maggior parte di queste molecole ha un ruolo attivo e positivo quando l’organismo è sotto stress.

Il nostro organismo, però, non è fatto per sopportare uno stress cronico, poiché la natura ci ha dotati di un sistema che necessita dell’alternarsi di momenti di quiete a momenti di stress.

Quando, quindi, lo stress perdura nel tempo, viene alterato il naturale ritmo ondulatorio e si creano degli scompensi.

La meditazione serve proprio a ripristinare il naturale funzionamento dell’organismo, concedendo al sistema dello stress le necessarie pause e relax.

 

La meditazione s’inserisce, così, nel complesso delle armonie cerebrali con effetti fisici e, persino, sociali. Durante gli esercizi di meditazione si sono osservati i seguenti cambiamenti:

-          riduzione del ritmo del respiro e del battito cardiaco,

-          regolazione della produzione di cortisolo, il cosiddetto ormone dello stress,

-          riduzione della noradrenalina, l’ormone prodotto dalle ghiandole surrenali e dal cervello in fase di stress,

-          innalzamento dei livelli di serotonina, neurotrasmettitore con effetto antidepressivo,

-          innalzamento dei livelli di dhea, ormone che agisce sull’umore e sul sistema immunitario.

 

Uno studio pubblicato su “Psychosomatic medicine” del 2002 da psicologi dell’Università di Pittsburgh, dimostra i legami tra umore e cardiopatie; pertanto, migliorare l’umore con tecniche di meditazione e rilassamento riduce il rischio di cardiopatie.

 

Un gruppo di ricerca neuroendocrinologico guidato da Gorge P. Chorousos e Philip W. Gold del National Institutes of Health, ha dimostrato l’esistenza di una relazione diretta tra depressione ed osteoporosi; pertanto, l’innalzamento dei livelli di serotonina indotto dagli esercizi di meditazione riduce anche il rischio d’osteoporosi.

 

Due neurobiologi americani, Bruce Mc Ewen della Rockefeller University e Robert Sapolsky della Stanford University hanno, infine, confermato che l’alterazione del sistema dello stress e la conseguente sovrapproduzione di cortisolo, danneggiano i neuroni del cervello con perdita di memoria ed invecchiamento cellulare; pertanto, la regolazione della produzione di cortisolo indotta dalla meditazione, protegge il cervello dall’invecchiamento precoce.

 

 

Insomma, meditate gente, meditate!!! …e rilassatevi……

 

In cosa consistono gli esercizi di meditazione?

Seduti, comodi, silenzio, attenzione concentrata sulla respirazione: questi sono gli ingredienti principali.

 

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