SULLA PELLE DEL PAZIENTE  E' VIETATO SBAGLIARE

 


 

 

Luglio 2006

 

Portare la percentuale d’errori medici al livello fisiologico significa far sì che essa non superi lo 0,1% sul totale degli interventi sanitari.

Una piccola percentuale d’errori è compatibile con l’umana essenza, contenuta e limitata dai controlli e dalle procedure, ma l’eccesso è segno di qualcosa che è necessario cambiare.

Infatti, le statistiche e l’attualità ci mostrano una realtà ancora molto distante da quell’obiettivo.

 

Errare è umano, ma quando c’è di mezzo la pelle delle persone non è permesso sbagliare, salvo casi d’assoluta imprevedibilità.

Estenuanti turni di lavoro o situazioni d’emergenza aumentano il rischio d’errore medico che – però - aumenta anche a causa di procedure e protocolli operativi lacunosi nonché macchinari difettosi o malfunzionanti.

 

Le procedure d’intervento dovrebbero essere così benfatte da risultare a prova d’errore e per farle occorre metodo e professionalità; sono molto importanti perché  permetteranno al medico di turno di sapere sempre cosa fare, come farlo ed in quale misura, per curare o salvare il suo paziente.

L’iniziativa del bravo medico può salvare la vita, ma per evitare errori umani occorrono metodo ed organizzazione.

L’efficienza degli strumenti a disposizione del medico è – poi – così importante che la sua assenza è pari alla mancanza di pallottole per un soldato.

 

 

Cosa fare se ci capita di aver bisogno di un intervento ospedaliero?

Informiamoci subito di qual è la struttura ospedaliera più attrezzata per il tipo d’operazione di cui abbiamo bisogno; al riguardo possiamo chiedere lumi al nostro medico di base.

Poi, ci fideremo ….con occhio vigile.

 

 

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malaguti.cinzia@iol.it

 

 

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