VIAGGIO SU MART

 

 

Giugno 2003

Se avete visitato i grandi musei newyorkesi, la struttura architettonica del MART di Rovereto – Trento - vi risulterà familiare.

Il MART è il nuovo museo d’arte contemporanea di Trento e Rovereto che è stato inaugurato il 15 dicembre 2002 e progettato dall’architetto ticinese Mario Botta.

Imponente struttura museale, si presenta ai suoi ospiti con una grande piazza circolare – una moderna agorà – dove trionfa la luce e che invita i suoi ospiti ad entrare perché …..se la piazza è così bella chissà il resto!!!!!!

La superfice espositiva complessiva del Mart è di 6000 mq..

E’ organizzata su due piani: al primo piano vengono ospitate le mostre temporanee, al secondo è esposta la collezione permanente. Il prezioso patrimonio del Mart è costituito da oltre 7000 opere tra dipinti, disegni e sculture e si è formato negli anni attraverso acquisizioni, donazioni e lasciti da importanti raccolte private.

Una parte significativa della collezione permanente è dedicata al Futurismo ed in particolare alla produzione dell’artista di Rovereto Fortunato Depero di cui il museo conserva circa 3000 opere tra disegni, dipinti, sculture e arazzi.

Il movimento del Futurismo fu fondato nel 1909; il Novecento italiano è rappresentato al Mart da opere di Mario Sironi con i suoi paesaggi urbani e melanconici, di Giorgio Morandi con le sue nature morte in bilico tra realtà e trasfigurazione, di Carlo Carrà con la sua semplicità ed il suo amore per i paesaggi marini, di Giorgio De Chirico con il suo bellissimo "La commedia e la tragedia" del 1926, di Filippo De Pisis con la sua ricerca degli aspetti segreti, drammatici delle cose che esprime con l’uso enfatizzato dei colori. A Fortunato Depero, artista locale, sono dedicate più stanze che ci fanno conoscere in maniera esaustiva la sua arte: tutti gli oggetti che popolano i suoi quadri sono inventati, essi vivono un’atmosfera di creazione, assoluta e pura; sono oggetti e persone modificate: facce quadrangolari, mani a due dita o senza dita, ecc., sono la creazione di qualcosa di diverso dall’esistente, di qualcosa di nuovo.

Negli anni trenta, la macchina è la nuova bellezza dell’età moderna ed è la macchina che ispira l’aeropittura, rappresentata al Mart da opere di Enrico Prampolini del 1932 e 1934: forme arrotondate e figure dinamiche alla ricerca dell’espressione della velocità più che di una critica sociale.

L’area astratta ed informale è rappresentata da importanti lavori di artisti italiani tra i quali cito Emilio Vedova perché esprime la ricerca di un possibile connubio tra futurismo ed espressionismo.

Un’intera sala è, poi, dedicata alla pop art americana che risale agli anni sessanta; la pop art restituisce in modo immediato e comprensibile gli aspetti più tipici della società da cui scaturisce, vale a dire la società massificata, opulenta, tecnologica rappresentata nella sua quintessenza proprio dagli Stati Uniti; usa gli stessi mezzi espressivi in maniera dissacratoria.

Al Mart sono esposte opere di Warhol: "Four Marilyns" del 1962, quattro facce di Marilyn a rappresentare l’omologazione, la massificazione; di Rosenquist: "Sliced Bologna" del 1968 dove una mortadella enorme è dipinta su strisce di acetato serigrafato; di Lichtenstein: "Hot dog" del 1964 – smalto su lamiera; di Oldenburg con la sua scultura di "Roast beef" del 1961 fatta di gesso, metallo, smalto e spago.

Per quanto riguarda le mostre temporanee:

Il Mart ospita anche l’Archivio bibliografico del ‘900 ed una sala conferenze.

Sito web:

www.mart.tn.it

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