giugno 2001
I contadini moldovi arrivano in Turchia con la promessa di un lavoro. Poi la minaccia: "Dacci un rene", una pistola serve a togliere ogni dubbio, il compenso sarà di 3 mila dollari.
Parto da questa notizia per trattare quello che rischia di diventare il nuovo bussiness delle mafie euroasiatiche.
Consapevoli o con linganno, non sono pochi i cittadini di paesi poveri, come la Romania o la Moldova, che si ritrovano senza un rene e con un pugno di dollari in mano.
Con un solo rene si può vivere ma come si vive senza un rene!?!
Lorganizzazione, dalla vendita di un rene, ci guadagna anche 50 volte il prezzo che paga: 22 milioni di costo diventano un guadagno lordo di 1 miliardo e 200 milioni, tolti gli spiccioli!
Sono facoltosi arabi o ebrei o europei i committenti, disposti a pagare per avere subito un rene nuovo, si affidano allora al mercato nero che si preoccupa di trovare reni a buon mercato in breve tempo, con le buone o le cattive.
Durante il terremoto del 1999 in Turchia, i quotidiani turchi parlano di una gang sgominata dalla polizia, di 30 persone sguinzagliate tra le macerie che vagano nella regione tentando di estrarre organi da corpi ancora in vita. Una circolare del ministero turco degli Interni ordina subito di approntare luoghi sicuri per gli orfani e gli handicappati probabili prede della mafia degli organi e di vigilare sui loro spostamenti.
Una rete daffari spietata e senza codici donore, alla ricerca del miglior affare e disposta a tutto per il raggiungimento dei propri scopi affaristici.
Fanno affari grazie alla povertà di tanta gente.
Se non ci fossero i poveri contadini disposti a cedere un rene in cambio di qualche dollaro che gli permette di sopravvivere alla fame, non ci sarebbero i trafficanti dorgani!
Se non ci fossero i poveri che emigrano con lillusione di un lavoro non ci sarebbero tanti delinquenti che prosperano sfruttando il loro bisogno! E se il bisogno non è sufficiente, una pistola toglie sempre ogni dubbio!!!
Il commercio illegale dorgani lo possiamo estirpare solo affrancando tanta gente dalla povertà!
Un sano rapporto di cooperazione internazionale tra paesi ricchi e paesi poveri non farebbe male; ogni tanto, chi più ha potrebbe anche dare ma non a governi corrotti o in malafede che trattengono per sé anziché fare cose per il benessere del popolo.
Insomma, occorrono investimenti diretti e controllo non elargizioni per mettersi la coscienza in pace!!
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