GRAZIE, LIMONE SUL GARDA!!

 

 

Limone sul Garda è un ridente paesotto che, come dice la seconda parte del suo nome, si trova sul Lago di Garda.

Non è però di turismo che vi voglio parlare ma del contributo alla scienza che i suoi abitanti stanno dando: contributo genetico.

Anni fa un gruppo di ricercatori italiani scoprì, infatti, che nel patrimonio genetico di molti limonesi è scritta una ricetta, tuttora unica al mondo, in grado di preservare l’organismo dall’accesso di colesterolo.

Tutto iniziò nel 1975 quando un ferroviere originario di Limone si sottopose ad una visita di controllo. Dalle analisi del suo sangue emersero valori elevatissimi di trigligeridi e valori bassi di HDL (il colesterolo "spazzino" che elimina l’eccesso di grassi); con quei valori avrebbe dovuto averi seri problemi cardiocircolatori; lui, invece, aveva un cuore di ferro ed arterie senza alcun danno!

I due ricercatori (Cesare Sirtori e Guido Franceschini dell’Università di Milano) s’incuriosirono ed approfondirono la ricerca per risalire agli alberi genealogici delle poche famiglie della cittadina.

Trovata un’origine comune, iniziarono le verifiche sul DNA dei discendenti attuali mentre si faceva sempre più strada l’ipotesi che una mutazione genetica potesse proteggere dalle insidie del colesterolo.

Dopo cinque anni di lavoro, insieme con un gruppo di colleghi statunitensi, gli studiosi italiani scoprono così che tutti i successori dell’antenato possiedono una mutazione nel gene che serve a produrre una proteina che entra nei meccanismi di "spazzatura" delle arterie.

Se questi studi saranno confermati attraverso le varie fasi della sperimentazione bio-tecnologica, avremo un farmaco – che copia la proteina modificata – efficace nella cura delle placche aterosclerotiche e dell’ipercolesterolemia.

Nota negativa in questa bella scoperta è che i fondi per la ricerca, i fondi necessari per verificare l’idea, l’ipotesi elaborata dai due studiosi italiani, sono venuti dall’estero ed è all’estero che è stata brevettata.

Istituti di ricerca ed industrie farmacologiche italiane abbiate più fiducia nelle idee dei vostri ricercatori altrimenti tante idee importanti - ed anche economicamente interessanti – possono andare disperse per la Vostra scarsa propensione al rischio…….."chi non risica, non rosica"…….

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