LAVORO NERO E DINTORNI

 

 

 

La lotta contro il lavoro nero, la tutela dei diritti dei lavoratori erano "cavalli" di battaglia del sindacato. Un sindacato che era forte e impegnato.

Oggi, solo pochi volonterosi sindacalisti cercano di fare qualcosa per fermare un fenomeno di nuovo dilagante come quello del lavoro nero.

Lo sfruttamento dei lavoratori, oggi, riguarda in maniera ridondante gli immigrati, persone che, per due lire, si adattano a fare lavori umili in condizioni d’assenza di sicurezza, persone sfruttate nei cantieri edili da padroncini che pensano di avere dei diritti su persone che vorrebbero senza diritti per poter disporre liberamente su di loro ed arricchirsi, grazie a loro.

Il fatto più sconvolgente riguarda l’indifferenza della gente anche quando la semplice richiesta del rispetto di un diritto (un aumento di stipendio o migliori condizioni di lavoro) scatena la rabbia del padroncino di turno al punto da cospargere la sua "cosa" (il "suo" dipendente) di benzina e dargli fuoco, com’è successo a Gallarate, provincia di Varese.

Il padroncino si lamenta della scarsa riconoscenza dell’immigrato al quale ha pure trovato un alloggio che condivide con altri immigrati al "modico" prezzo di Lit. 600.000 a letto!!!!

Dicevamo dell’indifferenza della gente che degenera spesso in ostilità verso gli immigrati.

Questa gente dimentica troppo spesso che gli italiani sono stati un popolo d’immigrati, italiani che avevano voglia di lavorare e di guadagnare un po’ di soldi per mantenere la famiglia e conquistare una condizione di vita migliore.

Le varie forme di razzismo diffuse in Italia e, soprattutto, dove è più alto l’impiego di manodopera straniera, si spiega, secondo me, con una ricchezza diffusa, in quelle aree, troppo in fretta quindi incerta ed immatura. Una ricchezza che ha bisogno di capri espiatori per reggere il peso della sua insicurezza.

 

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malaguti.cinzia@iol.it