di SOPHIE KINSELLA
Editore: MONDADORI
Recensione di Cinzia Malaguti
E’ un romanzo gradevole e divertente.
Una storia affascinante, in parte fantasiosa, a tratti
comica e con un finale commovente.
Samantha Sweeting è un avvocato di grido nella City
londinese, lavora per un importante studio legale, guadagna un sacco di soldi,
ma la sua attività professionale la occupa sette giorni su sette, giorno e
notte. Samantha non sa fare altro che l’avvocato e lo fa molto bene, ma un
giorno commette un errore che le costerà il posto.
In preda al panico, scappa, sale su un treno, senza una
meta precisa e …..si ritrova a fare la governante, a causa di un equivoco. Sta
al gioco, per bisogno e per sfida, impara a cucinare, a stirare, s’innamora,
impara ad osservare la natura ed i suoi tempi, impara cosa significa avere i
week-end liberi ed il tempo per rimanere seduti a guardare un fiore che
sboccia, e le piace.
Samantha sarà poi tentata di ritornare a fare l’avvocato,
anche perché la storia prenderà una piega imprevista; sarà l’amore a fare l’ago
della bilancia.
Da avvocato a governante, beh, sì è inverosimile e, come
tale, divertente.
C’è, comunque, una morale di fondo, che non è antifemminista,
come sulle prime si può pensare; non è l’idea che una donna si possa sentire
più realizzata tra le mura domestiche che prevale nella storia. Sono – invece -
i tempi, i ritmi del tempo, il bisogno umano di vivere la vita con i suoi
tempi, senza imporvi quelli del successo e della carriera, per loro natura,
frenetici.
Anche l’innamorato di Samantha ha studiato tanto, ma fa il
giardiniere e ne è felice, certo ha dei progetti diversi, ma non sono certo
quelli di fare carriera tra le quattro mura di un palazzo di città, senza avere
mai il tempo di guardare fuori da un finestrino.
Una lettura che consiglio, in modo particolare, alle
persone molto stressate che, come Samantha, hanno bisogno di rallentare.
L’autrice di “La regina della casa” è la londinese Sophie
Kinsella, indubbiamente scrittrice di talento, per il modo, lo stile,
l’attenzione e la fantasia.
La storia è anche quella giusta per farci un film.
Scrivi a: