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ISOLA DI PASQUA |
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UNA STORIA DI UOMINI E RODITORI |
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Ottobre 2006 L’Isola di Pasqua si trova in prossimità delle isole polinesiane ed appartiene al Cile dal 1888. Si chiama “di Pasqua” perché gli europei vi sbarcarono pochi giorni dopo Pasqua; il suo nome antico è Rapanui. Pur essendo molto piccola, è ricca di tesori archeologici, come le famose statue monolitiche di pietra, ed ha una storia a dir poco curiosa. I primi colonizzatori erano d’origine polinesiana, i rapanui; gli ultimi studi datano il primo insediamento intorno al 1200 d.c. e rivelano che la popolazione non superò mai di molto le 3000 unità. L’isola oggi si presenta spoglia, ma un tempo era ricca di palmeti. La deforestazione fu operata – principalmente – dall’attività dei topi. Già, proprio dai topi che nell’isola trovarono abbondanza di risorse ed assenza di predatori, a parte l’uomo. In queste condizioni, i roditori si riproducono così velocemente che, da una sola coppia, può discendere una popolazione di quasi 17 milioni d’individui, in poco più di tre anni. Un’autentica invasione di roditori ma, evidentemente, i rapanui si cibavano di topi, altrimenti ne sarebbero stati sopraffatti. All’attività distruttiva dei topi, arrivati sull’isola insieme ai primi colonizzatori polinesiani, si aggiunse quella dell’uomo che tagliava gli alberi per molteplici usi. Il risultato fu la deforestazione che si trovarono davanti i primi europei nel 1722. Nel secolo e mezzo successivo, gli antichi abitanti dell’isola furono colpiti da nuove malattie (introdotte dagli europei), dai conflitti con gli invasori e dalla riduzione in schiavitù. Intorno al 1880, gli abitanti dell’isola erano solo un centinaio, rispetto ai soliti tremila. La deforestazione da sola – quindi – non ha determinato, come si credeva, la quasi scomparsa dei rapanui, decimati – invece – da malattie e guerre. (da un articolo di Terry L. Hunt, antropologo dell’Università delle Hawaii e direttore della Rapa Nui Archeological Field School) Scrivi a: |
