IRAQ: le bugie hanno le gambe corte

maggio 2004

Scrivere sulla guerra in Iraq ….mi mette una rabbia enorme!

Una guerra "venduta" raccontando bugie ed esagerazioni, una guerra voluta – in realtà – per il controllo del petrolio nell’area.

Dal 17 marzo 2002 al 22 gennaio 2004, il Presidente Bush ed i vertici dell’Amministrazione U.S.A. hanno mentito 237 volte in 125 distinte apparizioni pubbliche sui motivi della guerra contro l’Iraq. Questo emerge nel rapporto redatto dallo staff di minoranza della principale Commissione investigativa del Congresso USA (www.reform.house.gov/min). Il documento è stato commissionato dal deputato democratico della California Henry A. Waxman.

Il Presidente Bush ha fatto 55 affermazioni ingannevoli, fuorvianti; il Vice-Presidente Cheney ne ha fatte 51, il Segretario alla Difesa Rumsfeld 52, il Segretario di Stato Powell 50, il Consigliere per la Sicurezza Nazionale Rice 29 = totale numero 237 bugie sulla minaccia irachena, le sue armi, i suoi legami con Al Qaeda.

Ipotesi raccontate al mondo come fossero dati certi, affermazioni sul programma nucleare iracheno e sui propositi anti-americani, senza riscontri nella realtà, rivelazioni su acquisti d’uranio dall’Africa, false e tendenziose come anche quelle sul programma iracheno d’armi chimiche e biologiche, sui velivoli telecomandati, sui laboratori biologici mobili.

Falsità che hanno trovato alleati ingannati o desiderosi di compiacere agli americani.

Saddam Hussein è stato catturato ma il Paese vive una grave guerra civile e militare fatta di rapimenti, imboscate, assassinii, torture perpetuate in un Paese fuori controllo.

Gli americani ed i loro alleati sono ancora là ma, oramai, sono di troppo!

Il comando americano non solo non ha più credibilità nel Paese, non riesce più nemmeno a governare i suoi soldati che scaricano le loro tensioni e le loro umane paure torturando ed umiliando i prigionieri.

Le truppe di liberazione dalla dittatura di Saddam sono ora diventate truppe d’occupazione.

Gli americani non vogliono andarsene ora perché tutte le bugie ed i costi umani e materiali sostenuti avrebbero un bilancio negativo, nessun ritorno dell’investimento, se n’andranno solo quando potranno influenzare le scelte petrolifere del Paese, a meno che ……alle prossime elezioni americane Bush venga sconfitto!

Forse….la paura di perdere le elezioni farà cambiare rotta allo stesso Bush!?!

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