GOYA |
Artista progressista |
Novembre 2006 Francisco Goya, artista spagnolo indipendente, visse tra il 1746 ed il 1828. D’idee liberali, frequentò la cerchia degli intellettuali progressisti e ciò si riconosce negli ottanta “Caprichos”, i famosi disegni a incisione, dove evoca, per esorcizzarli, mostri dell’oscurantismo e della superstizione, con una figurazione di lucida evidenza. I “Caprichos” furono disegnati tra il 1797 ed il 1799 con l’intento di rendere consapevole il suo pubblico degli errori e delle ingiustizie che venivano perpetrate nella società spagnola. Nei “Caprichos” sono trattati il tema dell’amore, il tema relativo all’educazione ed allo sviluppo della maturità dell’essere umano, il tema della satira sui costumi e verso i potenti, il tema della stregoneria, con un piglio d’avanguardia, tipico del ceto medio intellettuale dell’epoca. Ai disegni sono associate didascalie esplicative che, nella mostra allestita a Palazzo Magnani-Rocca di Traversatolo (PR), sono la traduzione dei commenti manoscritti conservati al Museo del Prado, considerati i più fedeli al pensiero di Goya. Ne cito due a titolo di esempio: “Colui che più lavora meno gode, ha ragione chi preferisce oziare”, “La fortuna tratta molto male chi la ossequia; ricambia con fumo la fatica di salire e chi è salito lo punisce facendolo precipitare”. |
I “Caprichos” sono realizzati tecnicamente con incisioni indirette della lastra di stampa, una variante delle acqueforti, chiamate acquetinte. All’epoca gli intellettuali erano ben tollerati anche dalla borghesia, tant’è vero che Goya fu artista apprezzato dalla nobiltà spagnola che gli commissionò diverse tele, principalmente ritratti. Ho osservato con grande ammirazione il ritratto di “Maria Teresa di Borbone e Vallebriga, in seguito contessa di Chinchon” del 1783, proveniente dalla National Gallery of Art di Washington, dove insieme alla futura contessa è ritratto un cagnolino di razza maltese. Goya si formò come pittore anche grazie all’Italia ed ai suoi contatti con artisti italiani. A Parma, nel 1771, partecipò ad un concorso indetto dall’Accademia delle Belle Arti, dove – con il bellissimo e luminoso dipinto “Annibale vincitore che rimira per la prima volta dalle Alpi l’Italia” – arrivò secondo classificato, alle spalle di un più cupo e bellicoso “Il genio della guerra guida Annibale attraverso le Alpi” di Paolo Borroni. Nel 1791 Goya fu afflitto da una malattia alle orecchie che lo portò alla sordità e che gli diede nuova linfa espressiva, anche se più tormentata e cupa. La mostra nel Palazzo Magnani-Rocca di Mamiano di Traversatolo (PR) termina il 3 dicembre 2006, ma nel bellissimo palazzo signorile, dotato di un grande e piacevole parco, sono custoditi in pianta stabile dipinti del Goya e di altri artisti della sua epoca. Sito internet della fondazione www.magnanirocca.it Scrivi a: |