GIORGIONE: il pittore della nobiltà veneziana

 

 

Giorgione – Le meraviglie dell’arte

Gallerie dell’Accademia – Venezia

Dal 01 novembre 2003 al 22 febbraio 2004

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Vado a vedere una mostra perché voglio conoscere un artista oppure perché voglio vedere le sue opere oppure perché la bellezza mi riempie il cuore.

La mostra veneziana dedicata a Zorzo Barbarelli da Castelfranco, detto Giorgione, uno tra i maestri più affascinanti e misteriosi della pittura rinascimentale, richiama tutti questi requisiti. Purtroppo, le opere esposte sono solo nove ma sono sufficienti a farmi conoscere il pittore e la sua arte.

Giorgione nasce tra il 1477 ed il 1478 a Castelfranco Veneto e muore durante la peste veneziana dell’ottobre del 1510. Il pittore si trasferisce nel 1500 a Venezia dove frequenta una ristretta cerchia d’aristocratici e ricchi mercanti per i quali dipingerà la maggior parte delle sue opere. Giorgione, infatti, si dedicò poco a commissioni di carattere pubblico come ritratti ufficiali e pale d’altare.

La pala d’altare "Madonna in trono con il bambino e i santi Nicasio e Francesco" nota come "Pala di Castelfranco", dipinta per il Duomo di Castelfranco Veneto, è un’eccezione ed è l’unica opera certa di Giorgione destinata ad una Chiesa. Il sentimento religioso e l’amore per la natura trovano in questo dipinto uno dei più alti punti d’equilibrio della pittura rinascimentale.

Giorgione divenne famoso per i dipinti e gli affreschi che realizzò per la nobilità veneziana e si caratterizzano per la ricchezza cromatica; il grande uso del rosso fiammante risalta in due capolavori di sicura autenticità e datazione: "I tre filosofi" e "Laura".

I suoi dipinti, più d’immagine che di narrazione, lasciano spazio a diverse interpretazioni e risultano, per certi versi, enigmatici.

"I tre filosofi", ad esempio, potrebbe rappresentare i padri delle tre religioni monoteistiche oppure le tre età della vita oppure tre astrologi oppure ……

"La tempesta", pure di dubbia interpretazione, è pregevole per il luminoso impasto cromatico ed è importante perché, per la prima volta rispetto alla tradizione quattrocentesca, il vero tema è il paesaggio!

"Laura" è un ritratto femminile, forse un poco osè per l’epoca, ma chi è Laura? Una cortigiana? Una sposa? Il dipinto vuole essere un’allegoria matrimoniale?

"La vecchia", bellissimo ritratto di donna molto anziana, cosa vuole essere? Rappresentazione della vecchiaia o della caducità della bellezza? L’iscrizione "col tempo" incisa sul foglietto che tiene in mano la vecchia, fa pensare all’ultima ipotesi!

Beh, Giorgione è affascinante proprio perché lascia spazi interpretativi che, in fondo, soddisfano ciò che l’osservatore vuole vedere e leggere dietro i colori, le forme e le espressioni. Tecnica ed arte, probabilmente, utile anche ai suoi tempi per non urtare troppo la sensibilità dei suoi esigenti datori di lavoro e, sicuramente, frutto di uno spirito libero e poco amato dal clero.

Dopo Venezia, la mostra sarà ospitata al Kunsthistorisches di Vienna.

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