Otto malati su dieci si affidano a terapie non ufficiali, soprattutto erbe.
Le erbe che hanno principi attivi non sono però esenti da effetti collaterali.
La natura ci mette a disposizione le piante che, oltre a purificare laria con la loro attività di fotosintesi, a volte hanno anche effetti curativi.
Le piante che hanno anche effetti curativi possono, però, avere anche effetti collaterali e/o controindicazioni.
Non tutto ciò che è naturale fa bene, può anche fare male.
Esempi?
Il camedrio era una pianta tradizionalmente usata come depurativo, come tonico per il fegato, ebbene, ora ne è vietata la vendita perché nefrotossico, provoca epatiti.
Il frullato di foglie di aloe, usato per le sue proprietà calmanti, può avere effetti irritanti e lassativi.
Già nel gennaio del 2000, un articolo apparso su "Lancet" avvertiva di rischi legati alluso combinato di piante con medicinali tradizionali:
il peperoncino aumenta lassorbimento di cortisonici come il prednisone, il tamarindo la biodisponibilità dellaspirina, aglio e ginkgo biloba aumentano leffetto dei farmaci anticoagulanti come il warfarin mentre il ginseng lo riduce.
Contemporaneamente occorre però dire che le piante possono aiutare la medicina a curare molte malattie grazie ai loro principi attivi.
Il the verde è in fase di studio per le sue probabili proprietà antiossidanti e contro certi tipi di tumore. Della Boswellia serrata aloe vera si studiano le proprietà stimolanti del sistema immunitario ed altre piante sono promettenti.
Fiducia alle piante ma senza fanatismi!!!
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