VENEZIA PALAZZO GRASSI
Fino al 06 Luglio 2003
Occorre andare indietro nel tempo di tremila anni per giungere allepoca dei Faraoni.
La civiltà egizia ha il suo motore nel Faraone.
Il Faraone era il re, aveva una natura umana ed unessenza divina cioè non era un Dio ma possedeva qualità divine.
Il Faraone era un mortale investito della divina eredità.
Il Faraone serviva da ricettacolo vivente alla sovranità divina.
Insomma, un uomo investito di qualità rappresentative e guardiane dellordine divino.
La mostra veneziana vuole tracciare un percorso sulle funzioni e sul significato dellessere faraone attraverso le varie dinastie.
Il Faraone è la figura centrale nella storia dellantico Egitto ma intorno a lui ruotano figure femminili e maschili, terrene e divine che ne fanno la forza e gli danno il carisma epocale.
Il Faraone è rappresentanto e giunto ai giorni nostri come una figura positiva perché le arti e gli scrivani erano emanazioni del potere. Sappiamo, però, che esistevano gli schiavi e, ovviamente, nulla è giunto fino a noi sul come viveva o sul come veniva trattata la povera gente, che non aveva né arte né parte.
Insomma, voglio dire che questa positività faraonica tramandata non può essere che di parte quindi da leggere con obiettività, possibilmente.
Indubbiamente hanno costruito una civiltà ma una civiltà è destinata a morire se non è ampiamente condivisa.
Rimane, comunque, il fascino. Il fascino del Sole quale Dio creatore, il fascino della Sfinge a rappresentare la forza, il fascino della Dea Maat, incarnazione dellordine divino in tutte le sue forme il Faraone era il guardiano di Matt .
La morte era vissuta dai Faraoni come un passaggio, dopo la morte il Faraone si ricongiungeva subito con gli dei, nelle tombe sono stati ritrovati oggetti che dovevano accompagnare il Faraone nellaltra vita.
I Faraoni vengono raffigurati sempre con forme e lineamenti perfetti, una domanda allora - mi sorge spontanea: erano veramente così belli oppure la bellezza era solo unespressione della loro divinità?
Alcune curiosità:
La mostra veneziana inizia con una statua colossale di Tutankhamon e termina con la maschera funeraria in oro di Psusenne I, provenienti dal muso egizio de Il Cairo.
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