= EPILESSIA

SCARICHE ELETTRICHE ANOMALE IN SINCRONIA

Maggio 2006

 

L’epilessia è un disturbo neurologico causato da scariche elettriche anomale in sincronia; un’attività intensa e sincronizzata di cellule nervose è all’origine della crisi epilettica.

 

Giulio Cesare, Teresa d’Avila, Isaac Newton, Fjodor Dostoevskij, solo per citare alcuni nomi famosi, n’erano affetti. La malattia non impedì loro di esprimere arte, conoscenza e personalità.

Non sono stati casi isolati, tuttavia, ancora oggi, chi è malato d’epilessia non di rado è isolato socialmente, come se soffrisse di una maledizione.

 

Quello verso i malati d’epilessia è un pregiudizio ingiustificato.

“Le crisi epilettiche non sono rare: nell’arco della propria esistenza una persona su dieci ne sperimenta almeno una, perché il cervello è esposto ad un elementare “rischio convulsivo”. Se per esempio in aereo vi fosse una forte caduta di pressione, prima o poi, saremmo tutti colpiti da una crisi epilettica. I nostri cervelli differiscono soltanto nella “soglia convulsiva” individuale, in parte condizionata da fattori genetici, superata la quale determinate cellule nervose iniziano a generare scariche elettriche in sincronia.” Così scrive Christian Hoppe, neuropsicologo alla clinica dell’Università di Bonn, specializzata nello studio e nella cura dell’epilessia.

 

Esistono più di trenta diverse forme d’epilessia, generalmente controllabili con appositi farmaci, mentre nei casi più resistenti la terapia chirurgica può dare buone aspettative.

Le crisi epilettiche sono generalmente di durata inferiore ai due minuti, il paziente perde conoscenza, s’irrigidisce, cade a terra, braccia e gambe sono soggette a scosse e movimenti convulsi e involontari.

La causa può essere genetica ed allora la malattia inizia a manifestarsi molto presto oppure sintomatica a causa di traumi cranici o infiammazioni.

I farmaci anticonvulsivi reprimono l’attività epilettica nel cervello, aumentando la soglia convulsiva.

La terapia chirurgica – invece - consiste nell’asportazione di specifico ed isolato tessuto cerebrale.

 

In passato l’epilessia veniva considerata in maniera mistica, c’era l’idea che il male fosse dovuto a cause soprannaturali e divine, anzi demoniache.

La diffusione della conoscenza ha emarginato quest’idea balzana, tuttavia è rimasto nel senso comune una sorta di timore nei confronti dei malati d’epilessia, quasi a voler significare un non risolto conflitto tra cultura e pregiudizio, in cui il secondo prevale ancora sul primo.

 

Le ricerche condotte sui pazienti epilettici, oltre a portare risultati nella cura di questa malattia, hanno permesso, altresì, di acquisire conoscenze fondamentali sul cervello umano, permettendo – così - di aggiungere tasselli per la cura d’altre malattie neurologiche.

 

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