Luglio 2006
Oggi
l’energia solare copre l’1% del fabbisogno mondiale d’energia elettrica, ma con
i ritmi di crescita attuali, si prevede che entro il 2025 il fotovoltaico
coprirà il 4% della produzione mondiale d’energia elettrica e il 30% della
crescita della domanda.
Le
percentuali sono ancora molto basse perché il costo dell’impianto è ancora alto,
a parità di resa energetica, rispetto alle altre fonti; insomma c’è un problema
d’efficienza dell’attuale tecnologia.
Vediamo
di capirci qualcosa.
Quelli
che vedete sul tetto di alcune case sono pannelli solari termici, cioè
utilizzano il calore del sole per riscaldare l’acqua da utilizzare in casa.
I
fotovoltaici sono – invece – pannelli che utilizzano la radiazione solare per
produrre energia elettrica.
I
pannelli fotovoltaici sfruttano le proprietà della materia: quando la luce
colpisce un materiale semiconduttore (come il silicio), gli elettroni che
assorbono energia sufficiente si spostano nella banda di conduzione, lasciando
– nella banda di origine (banda di valenza) – una lacuna che genera, al suo
interno, uno spostamento, una ricombinazione ed un successivo assestamento. Queste fasi attive
all’interno della materia vengono utilizzate per produrre energia elettrica.
Sostanzialmente, i pannelli fotovoltaici sfruttano la differenza di potenziale
che si genera all’interno della materia colpita dalle radiazioni solari.
L’efficacia
dell’impianto, cioè la sua capacità di produrre la massima quantità d’energia
al minor costo, dipende dalla radiazione solare incidente, dall’orientamento ed
inclinazione della superficie dei moduli, dal tipo di materiale usato (cioè
dalla sua ricettività), dalla sua estensione, dal suo costo, dalle modalità di
trasformazione e d’utilizzo, dall’efficienza dei componenti.
Il
tipo di fotovoltaico più usato è quello a base di silicio, ma esiste anche la
cella solare a film sottile di tellurio di cadmio, quella a base di materiali
organici, quella fotoelettochimica e quella a concentrazione.
Quest’ultima
offre la migliore efficienza, calcolata al 39%, ma a costi molto alti ed ancora
in fase di sperimentazione.
La
cella a concentrazione è la tecnologia fotovoltaica più recente: è stata
presentata dalla Spectrolab nel 2005.
In
Europa, l’88% dei sistemi fotovoltaici installati è in Germania, che è – anche
– il mercato più vasto a livello mondiale, seguito dal Giappone e, molto più
indietro, dagli Stati Uniti; negli altri paesi si registra un interesse
crescente ma con poca convinzione.
Io
credo che le istituzioni dovrebbero avere un occhio di riguardo e dedicare più
investimenti alla ricerca e sviluppo sull’energia solare, ora lasciata
prevalentemente in mano all’iniziativa privata.
L’energia
solare è una fonte energetica pulita e rinnovabile; per ridurre i costi delle
attuali tecnologie bisogna studiare metodi più efficienti ed efficaci,
investire sul futuro, senza “dormirci sopra”, Italia compresa!
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