dicembre 2004
Nasce nel 1879 ad Ulm in Germania, nel 1901 diventa
cittadino svizzero, nel 1940 diventa cittadino americano e nel 1955 muore dopo
aver segnato la vita della comunità contemporanea e futura con intuizioni e
studi che gli valsero il Premio Nobel per la fisica nel 1921.
Di chi stiamo parlando? Di Albert Einstein!
Ricorre
nel 2005 il centenario dell’annus mirabilis di Albert Einstein, l’anno intenso di intuizioni e studi
sulla materia ed il suo comportamento nello spazio-tempo.
Secondo
Newton, il tempo fluiva nella stessa
misura per tutti gli osservatori; gli studi sulla relatività di Einstein, invece, dimostrarono che lo scorrere del tempo dipende dal moto
dell’osservatore.
Un’altra
intuizione di Einstein riguarda l’effetto fotoelettrico secondo il quale
un pezzo di metallo carico d’elettricità statica emette elettroni quando è
esposto alla luce.
Einstein
suggerì che il fascio di luce è costituito da particelle, in seguito conosciute come fotoni, contraddicendo
quindi l’idea prevalente che la luce si comportasse solo come un’onda.
L’effetto
fotoelettrico divenne poi la base di varie tecnologie che oggi usiamo, possiamo
dire, grazie alle intuizioni di Albert Einstein.
Tornando
alla relatività, che è il concetto più complesso e più dibattuto, Einstein sosteneva che gli
oggetti che si muovono più velocemente “invecchiano” più lentamente di quelli
in stato di quiete. L’aumento di velocità comporterebbe un dispendio
d’energia ed un aumento della massa tali da rendere sempre più difficile
l’accelerazione e ciò provocherebbe un rallentamento.
La
gravità è poi responsabile di un
effetto relativistico sul tempo ancora maggiore.
Questi
argomenti possono apparire ostici o lontani dall’utilizzo pratico, in realtà
nulla è più falso!
I principi enunciati da Einstein,
infatti, sono alla base della tecnologia di tanti oggetti d’uso quotidiano.
I
sensori che mettono in funzione
l’illuminazione stradale al calar delle tenebre, quelli che regolano la densità
del toner nelle macchine fotocopiatrici o controllano i tempi d’esposizione
nelle macchine fotografiche sono basati sull’effetto fotoelettrico.
I
ricevitori GPS (navigatori
satellitari) e quelli dei canali televisivi satellitari sono basati sul
principio della relatività.
I
lettori DVD e CD, i laser, i
dispositivi fotocellula sono basati sul principio elaborato da Albert Einstein
nel 1917. Egli aveva compreso che gli atomi possono
eccitarsi, cioè portarsi ad un livello energetico superiore, quando
assorbono luce e possono a loro volta eccitare altri atomi in una sorta di
fotomoltiplicazione coerente, a pacchetto, un fascio di luce superenergizzata
che può essere indirizzato.
I
principi di Albert Einstein possono domani essere implementati nel percorso d’evoluzione
della scienza e delle sue scoperte ed intuizioni, speriamo sempre e solo a
fin di bene per l’umanità.
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