un libro:
|
ARMI, ACCIAIO E MALATTIE di JARED DIAMOND |
Ottima lettura di storia dell’umanità che attraversa 13.000 anni per rispondere alla domanda sul perché la ricchezza è accumulata in alcune parti del mondo e non in altre. La conclusione a cui arriva è che sono – principalmente – motivi d’ordine ecologico e climatico alla base della supremazia economica di un’area rispetto ad un’altra. Non è un fatto razziale perché in tutti i popoli esistono persone geniali; è solo che certi ambienti forniscono materiale con cui partire e condizioni più favorevoli per continuare. I nostri più antichi progenitori erano cacciatori-raccoglitori cioè cacciavano animali e raccoglievano piante selvatiche per nutrirsi. Negli ultimi 10.000 anni, invece, i cacciatori-raccoglitori sono diventati gradualmente agricoltori, cioè si sono messi a produrre autonomamente il cibo. L’agricoltura ha avuto inizio nella Mezzaluna fertile (Asia Occidentale) dove l’abbondanza di piante spontanee e di specie domesticabili ha reso più conveniente l’abbandono della vita nomade. Le prime piante furono domesticate 10.000 anni fa e furono il grano, l’orzo ed i piselli. Così come i nostri antichi progenitori impararono a coltivare le piante spontanee, che un clima particolarmente favorevole porgeva loro su un piatto d’argento, così impararono ad addomesticare alcuni animali selvatici (nell’anno 10.000 a.c. il cane, nell’anno 8.000 a.c. la capra, la pecora, il maiale, nell’anno 6.000 a.c. il bue). Dalla Mezzaluna fertile, l’agricoltura e l’allevamento si diffusero con ritmi diversi nei vari continenti perché non sempre fu facile superare barriere ambientali, come i deserti o le alte catene montuose, e le differenze climatiche. Per questi motivi la diffusione a macchia d’olio fu possibile in Eurasia, il cui asse si estende da est ad ovest, cioè a latitudini similari e non verso l’Africa centro-meridionale, dove il Sahara costituiva una difficile barriere ambientale, oppure verso l’America del Sud, dove la barriera delle Ande e i cambiamenti climatici tra nord e sud, rendevano impossibile il passaggio. Il maggior sviluppo dell’agricoltura in Eurasia diede un vantaggio competitivo ai suoi abitanti, in quanto l’abbondanza di cibo, li rese più organizzati, più forti e più militarizzati. Ciò avvenne perché l’agricoltura e l’allevamento permisero l’accumulo, quindi l’affrancamento dal bisogno primario del cibo. Il surplus alimentare permise la nascita di strutture mercantili, di scrivani, di governi centralizzati, ecc.. Gli europei iniziarono, così, ad andare oltre i propri confini soggiogando intere società, come accadde nelle Americhe. I soldati più agguerriti di cui erano dotati si chiamavano – però – microbi; fu a causa dei microbi portati dai conquistatori europei che intere civiltà, come quella degli Aztechi e degli Inca, scomparirono. Gli europei vennero in contatto con microbi e batteri tramite il contatto con gli animali domestici con i quali condividevano gli spazi e dai quali ricavavano cibo e latte; molti europei morirono a causa di malattie, ma – nel corso dei secoli – essi s’immunizzarono naturalmente (sopravvissero gli organismi più resistenti che trasmisero tali caratteri alla loro discendenza) non così gli indigeni del nuovo mondo che non erano mai entrati in contatto con il tifo o il colera. Le diverse esigenze, legate allo sviluppo dell’agricoltura, resero possibile la scrittura e le tecnologie. La scrittura sorse in modo indipendente solo nella Mezzaluna fertile, ad opera dei Sumeri, in Messico e, probabilmente, in Cina. Gli altri popoli, nel mondo antico, svilupparono la scrittura a partire dai modelli originari. I bisogni, il clima, le barriere ambientali, decisero il passo del loro sviluppo. Le tecnologie seguirono lo stesso meccanismo; non furono il frutto del genio di pochi, bensì il risultato dell’accumulo d’esperienze di molte persone, tra tentativi ed errori. Inoltre, una popolazione più numerosa, che l’agricoltura aveva reso possibile, oltre che necessario, determinò una maggiore competizione, stimolo all’emergere di qualche idea brillante. La formazione dei governi, cioè la nascita di un’organizzazione centralizzata, è conseguenza dell’aumento della popolazione, conseguenza – a sua volta - dell’accumulo di cibo e del relativo benessere. La Mezzaluna fertile (l’attuale Medio Oriente) ha poi perso il suo vantaggio a causa della sfortuna di sorgere in un’area ecologicamente fragile e dello sfruttamento intensivo delle risorse, che ha prodotto aridità e deserto. Anche la Cina ha perso il suo vantaggio iniziale, a causa dell’eccessiva unitarietà del suo popolo che ha frenato una sana competizione. L’Europa, invece, con la presenza di tanti piccoli staterelli divisi tra di loro, ha potuto mantenere viva l’attenzione sulle idee circolanti, rinnovandole, per non perdere competitività. L’Africa è il continente dove i nostri remoti antenati si sono originati sette milioni d’anni fa, ma è oggi il continente più arretrato in termini di sviluppo socio-economico. L’Africa è vicina all’Europa ed alla Mezzaluna Fertile, ma il suo territorio è molto diverso geograficamente, ecologicamente e climaticamente. Se i rinoceronti – ad esempio - fossero stati degli animali addomesticabili, gli europei non sarebbero riusciti a colonizzare grandi aree africane. Per dirimere ogni dubbio su ipotesi evoluzioniste legate alla razza, la storia, la geografia, l’archeologia, la linguistica, ecc.. ci ricordano che l’affrancamento dal bisogno alimentare e la presenza di un surplus sono alla base delle società economicamente complesse, socialmente stratificate, politicamente centralizzate e che il surplus alimentare dipende dal valore della terra. La competizione, l’inventiva, la genialità, ecc. vengono dopo. “Armi, acciaio e malattie” è una lettura che dovrebbe essere inserita tra i testi scolastici, anche perché è un ottimo antidoto contro il razzismo. Scrivi a: |