I DIAMANTI SPORCHI DI SANGUE

 

Il commercio dei diamanti alimenta le guerre in Africa. Raccogliere e vendere diamanti per i guerriglieri e gli eserciti in conflitto significa avere i soldi per acquistare le armi necessarie per vincere la loro guerra. Nelle miniere di diamanti di paesi come la Sierra Leone e l’Angola, gli operai-schiavi sono costretti a cercare diamanti in condizioni inumane e per un salario da fame, controllati e mutiliati se non ubbediscono.

L’ONU ha decretato l’embargo dei diamanti provenienti dalla Sierra Leone e la De Beers promette certificati d’origine per rassicurare la clientela che le gemme che acquistano non sono macchiate di sangue.

Falsificare certificati d’origine non è poi così difficile, vediamo cosa succede. Innanzi tutto il dato di fatto: la Liberia, paese confinante con la Sierra Leone, risulta essere il maggior produttore di diamanti, senza avere alcun giacimento!!! Succede che i diamanti insanguinati attraversano il confine, arrivano in Liberia e da lì arrivano in Europa, negli USA o in Israele dove saranno ripuliti e raffinati. Della serie: "occhio non vede cuore non duole". Gli USA si sono pertaltro rifiutati di firmare l’estensione dell’embargo alla Liberia!!!

La torta dei diamanti è una torta molto appetitosa!!! Sono miliardi fitti che "girano"!!

Pensiamo solo al fatto che la guerriglia della Sierra Leone, in dieci anni, ha potuto acquistare armi per sei mila miliardi.

Controllare la provenienza dei diamanti è così cosa molto, molto difficile, anzi improbabile perché ci sono troppi miliardi in gioco ed i canali per baypassare eventuali controlli sono fin troppo facili.

Prima di acquistare un diamante, allora, pensiamo che potrebbe essere stato sporco di sangue. Se, allora, quel diamante ci fa un po’ schifo, non compriamolo, risparmiermo anche dei soldi.

 

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