Maggio 2005
Nicolò dell’Abate
nasce a Modena nel 1509 o, secondo altre fonti, nel 1512.
Egli si affermò nel
genere delle decorazioni di carattere profano e di corte.
Dipinse affreschi in
rocche, come quella di Soragna (PR), in castelli come quello francese di
Fontainebleu, in residenze private come Palazzo Poggi e Palazzo Torfanini a
Bologna.
I suoi maestri di
gioventù artistica furono Garofalo, Dosso Dossi, Parmigianino – di cui
diventerà il massimo interprete -, Raffaello, Correggio, Pordenone.
Nei suoi dipinti si
avverte anche l’influenza narrativa michelangiolesca, probabilmente indiretta,
visto che non risultano sue presenze romane.
Egli fu famoso in Emilia
ed in Francia.
L’ultimo ventennio
della sua vita, infatti, lo trascorre in Francia, alla corte di Francesco I;
Nicolò fu chiamato dal collega
Primaticcio per eseguire – insieme con lui – le decorazioni del castello di
Fontainebleu.
La sua attività in
Francia, dal 1552, fu molto proficua così come l’affiatamento con Primaticcio,
l’art-director che disegnava bozze che poi prendevano forma e colore grazie
all’abile mano di Nicolò dell’Abate.
Muore probabilmente
nel 1571.
Nicolò dell’Abate fu
un fantasioso narratore d’opere classiche e di poemi cavallereschi. Egli amava
Ariosto ed i classici e seppe tradurre le loro storie in immagini da sogno.
Ecco, l’aspetto
artistico che più caratterizza Nicolò è la sua abilità a rappresentare
un’intera storia in un’immagine pittorica, in un quadro; non una singola scena
viene da lui raffigurata, non un singolo capitolo della storia mitologica o
epica, bensì assistiamo alla narrazione della storia completa attraverso
l’abbinamento e l’affiancamento lineare delle varie immagini ed alla centralità
della scena madre.
Nicolò dell’Abate
raccontava storie usando il pennello come uno scrittore usava la penna.
Alcuni pregevoli
esempi sono “Euridice ed Aristeo”, olio su tela - National Gallery di Londra -
che rappresenta la storia di Euridice ed Aristeo e “Paesaggio costiero con
dame, cavalieri e caccia al cervo” olio su tela – Galleria Borghese di Roma.
Nicolò dell’Abate è stato ricordato attraverso una mostra di sue opere, allestita al Foro Boario della sua nativa Modena, che mi ha dato l’opportunità di apprezzare l’artistica e la cultura di quel fiorente periodo Cinquecentesco.
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