Sei daccordo sulla cancellazione del debito dei paesi poveri? Posta così la domanda ha come conseguenza un "sì". I ricchi non possono pretendere dimpoverire ancora di più i paesi poveri.
Una domanda, però, mi sorge spontanea: come sono stati investiti quei prestiti? Sono serviti a finanziare attività produttive e dutilità sociale? Oppure hanno arricchito quei pochi già ricchi che, spesso, in modo dispotico ed autoritario governano quei Paesi? Oppure sono finiti nelle tasche del potere corrotto di molti di quei Paesi o in mano a bande tribali in lotta tra loro? Fatti questi che avrebbero reso inutile e controproducente per le finalità umanitarie i prestiti stessi.
Cancellare il debito in presenza di quelle situazioni non contribuirebbe allimpunità dei governanti piuttosto darebbe loro la soddisfazione per quei regali?!?
Certo quei governanti non restituirebbero il debito di tasca loro ma lo farebbero pagare alla povera gente che diventerebbe ancora più povera. Allora è giusto cancellare il debito.
Però la prossima volta che il Fondo Monetario Internazionale presta denaro a qualche Paese del Terzo Mondo, io avrei piacere che ciò avvenisse a fronte di un piano economico di sviluppo preciso e dettagliato con un controllo - periodico e frequente -della sua applicazione fatto sul campo e non sulla carta.
Globalizzazione deve avere anche delle valenze positive e quella di insegnare metodi più produttivi di coltivazione o di fertilizzazione di zone aride o di far funzionare e gestire imprese manufatturiere locali lo è.
Non servono multinazionali che decidono a New-York quello che deve fare uno stabilimento a Nairobi (il territorio non è lo stesso, lambiente non è lo stesso!!) ma tecnici, ingegneri, contadini esperti, ecc..
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