a proposito di DARWIN

Chi non ha sentito parlare di DARWIN?

CHARLES DARWIN, intorno al 1859, elaborò una teoria rivoluzionaria sull’evoluzione della specie.

Introducendo la filosofia nella biologia, affermò che la specie umana ebbe un’origine comune e che solo la selezione naturale in presenza di variazioni casuali ne ha determinato l’evoluzione ai livelli attuali. Alcuni biologi hanno poi confermato che esiste una base comune tra gli umani e le scimmie.

Questa teoria metteva in discussione principi cardine quali la suddivisione del genere umano in tipi divisi e distinti (contrastata dall’origine comune) e quella che vedeva un determinismo divino nella vita dell’uomo (contrastata dalla casualità degli eventi).

A Darwin era, inoltre, contestata l’etica della sua teoria vedendo la logica della sopravvivenza come un fatto individualista. In realtà l’uomo sociale ha più possibilità di sopravvivenza come dimostra l’osservazione della vita animale in genere.

Religione e teoria evoluzionista non sono in contrasto perché se è vero che gli esseri viventi sono il risultato di un’evoluzione, rimane sempre il mistero - obiettivamente non risolto dalla scienza – su cosa abbia dato il via a tutto.

A fronte di tutte queste informazioni, io non posso fare a meno di evidenziare quelli che sono, secondo me, punti critici o dubbi sulla teoria evoluzionista darwiniana:

• l’evoluzione, come tale e secondo il principio della casualità, può continuare ancora e selezionare individui ancora diversi da noi
• secondo quale legge fisica o chimica o biologica o naturale, la casualità è un fattore evolutivo in senso positivo? Il caso, come tale, non potrebbe favorire fattori involutivi cioè esseri fisicamente (non necessariamente intellettivamente) adatti alla sopravvivenza in quell’ambiente?
• gli interventi dell’uomo sull’ambiente ed i fattori inquinanti possono selezionare un individuo più adatto a vivere in quell’ambiente ma non necessariamente più evoluto o più intelligente?

Cosa ne pensate?

malaguti.cinzia@iol.it