Essere creativi, allora, non è solo inventare nuovi oggetti
o forme che sono – secondo me – evoluzioni molto legate alla conoscenza ma è,
anche, una dote legata all’intelligenza.
“In generale essa può essere definita come la capacità che
caratterizza individui e specie di risolvere problemi nuovi che si presentano
…….; le tre caratteristiche essenziali sono quelle di azione, di novità e di
adattamento…”, così definisce l’intelligenza uno dei tanti dizionari in
circolazione.
Quindi la creatività
è un aspetto dell’intelligenza.
Se è vero che l’intelligenza è la capacità di risolvere
problemi nuovi, beh ciò non sarebbe possibile senza una buona dose di
creatività che fornisce l’immaginazione a cui si combina la logica-deduttiva.
Io credo, però, che la creatività nell’intelligenza si
esprime, soprattutto, nella capacità di trovare nuove relazioni tra le idee e
le cose; cioè, oltre a contribuire a trovare soluzioni a problemi, essa
fornisce gli ingredienti per relazionare idee e cose come se la soluzione di un
problema, riadattata, possa servire a risolvere diversi, ulteriori problemi,
come se fosse la calce pronta per posare il successivo mattone.
Probabilmente, una dose di creatività superiore dà una
qualità ancora maggiore all’intelligenza: quella di uscire dal canale della
logica per trovare soluzioni creative, personalizzate, diciamo, parallele ma
talmente innovative da fare la differenza e, forse, è questo il campo della
genialità.
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