Jean-Baptiste Camille Corot fu un artista francese vissuto tra il 1796 ed il
1875.
Corot inizia a dedicarsi alla pittura nel 1822, all’età di
26 anni.
Egli consacrò la sua
arte alla natura che cercò di rappresentare fedelmente, cercando di coglierne
l’anima ed il movimento. Introdusse elementi di novità all’impressionismo.
Ho visto alcuni sui dipinti nella bella mostra ferrarese a
lui dedicata e, devo dire, che ho trovato almeno tre note caratteristiche della
sua arte:
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Corot
vuole dare l’impressione del movimento in ogni suo dipinto e questo suo scopo lo ottiene sfumando i contorni;
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Corot introduce la pittura del ricordo, cioè
l’oggetto del quadro non è necessariamente davanti all’artista, mentre lo
dipinge, esso può risiedere nel ricordo che si materializza nella pittura
evocandone l’essenza e l’atmosfera; egli disse “il bello nell’arte è la verità
intrisa dell’impressione che abbiamo ricevuto al cospetto della natura”;
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Corot ebbe una particolare abilità descrittiva nel rappresentare
stati d’animo nei ritratti.
Ciò che, invece, non mi piace della pittura di Corot è
l’uso dei colori; egli usa toni estremamente poco solari, prevale sempre la
tonalità meno luminosa, più scura o più opaca, ciò dà un senso di severità alla
rappresentazione.
Complessivamente, merita una visita la rassegna dedicata al
pittore francese, almeno per cogliere la sua capacità di comunicare l’emozione
provata dall’uomo (di cui si fa portavoce) di fronte alla natura.
La mostra “COROT – Natura, emozione, ricordo” è aperta al
pubblico dal 9 ottobre 2005 fino al 8 gennaio 2006 al Palazzo dei Diamanti a
Ferrara.
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