A DIFESA DEI CONSUMATORI

 

 

 

Una direttiva europea prevede che la garanzia sui beni di consumo debba essere estesa a due anni. I Paesi della Comunità dovranno adeguarsi dal 2002.

Sono, inoltre, previste regole di rimborso "blindate" che indurranno le aziende a migliorare i loro sistemi di qualità e di controllo dei prodotti. Bella notizia!

Significa che, se io compero una lavatrice e dopo un po’ torno dal rivenditore e protesto perché non funziona bene, se ha davvero un difetto e non può essere nè riparata nè sostituita in tempi ragionevoli, mi deve essere rimborsata.

Il punto dei "tempi ragionevoli" non è ben definito e ciò, probabilmente, comporterà dei ritardi nella conversione in veste nazionale della citata direttiva.

Tuttavia, l’idea è buona perché le aziende, se non vorranno essere sommerse da contenzioni per due anni dalla vendita del prodotto, dovranno investire nella qualità del prodotto stesso che, invevitabilmente, si tradurrà anche in un ritocco dei prezzi di vendita. Poco male, in cambio di un prodotto di qualità migliore!

Bene, sarebbe mai riuscito un singolo Paese – ad esempio l’Italia del centro-destra attuale – a pensare ad una legge di tutela degli interessi dei consumatori?

Appartenere ad una comunità che definisce delle direttive comuni cui i singoli Paesi componenti devono adeguarsi dà i suoi vantaggi ai cittadini, quello dell’estensione della garanzia sui beni di consumo ne è un bell’esempio.

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